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Come, quando e perché pacciamare

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Basta osservare quello che avviene in natura,
in quei luoghi dove non arriva la mano dell’uomo e si accumula autonomamente materia organica come accade nei boschi o in certi angoli del giardino dove foglie, ramaglie e altri frammenti piano piano, aiutati dal tempo e sotto l’azione degli agenti atmosferici, si trasformano in meraviglioso humus ricco di vita. Avete mai sollevato quella spessa coltre vegetale? Sotto, la terra è soffice e profumata, è fertile e ricca di elementi nutritivi, non vi crescono erbe infestanti, in estate è sempre umida e in inverno è protetta dal gelo. Oppure vi siete mai chiesti perché possano crescere così sane e rigogliose alcune piante le cui radici si fanno strada tra sassi e pietrisco? E’ proprio lo strato di minerali che contribuisce a trattenere il giusto grado di umidità del terreno e a proteggere gli organi sotterranei da sbalzi termici.

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Just look at what happens in nature, in those places where man’s hand does not reach and organic material autonomously accumulates, like in the woods or in some corners of the garden where leaves, twigs and other debris slowly, aided by time and under the action of the weather, turn into wonderfully full of life humus. Have you ever raised the thick plant blanket? Below it, the soil is soft and fragrant, it is fertile and rich in nutrients, there are no growing weeds, in the summer it is always wet and in winter it is protected from frost. Or have you ever wondered why so some plants whose roots work their way through rocks and rubble can nevertheless grow healthy and lush? It’ s indeed the layer of minerals that helps retain the right level of soil moisture and protect the roots from temperature changes.

pacciamatura sassi del Carsopietre del Carso

Pacciame e pacciamatura
Per ottenere il medesimo risultato occorre riprodurre le stesse condizioni, quindi sarà necessario preparare una copertura di pacciame, parola che come riportato dal vocabolario etimologico italiano, deriva da pacciume, forma modificata di pattume, cioè un miscuglio di cose fracide anche se la parola poi viene estesa anche a materiali inerti. Nel glossario dell’orto e del giardino il termine pacciamatura, operazione derivante dall’atto di disporre il pacciame, indica una pratica agricola di uso domestico da sempre praticata della quale negli ultimi tempi, con la rivalutazione delle tecniche naturali di coltivazione, si è compresa maggiormente la grande utilità.

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In order to achieve the same result we must reproduce the same conditions, so we’ll need to prepare a covering of ‘pacciame’ mulch, word that, as reported by the italian etymological vocabulary, comes from ‘pacciume’, modified form of ‘pattume’ garbage, that is a mixture of rotten things although the word was then extended to inert materials. In the glossary of the garden and vegetable garden the term mulching, which is an operation resulting from the act of placing the mulch, indicates an household agricultural practice always practiced whose usefulness, in recent times, with the re-assessment of the natural techniques of cultivation, reached a higher grade of comprehension.

pacciamatura scaglie di ardesiascaglie di ardesia

Quando pacciamare
Nelle pratiche di agricoltura naturale la pacciamatura si effettua successivamente alla preparazione del terreno che viene lavorato superficialmente con bioforca o tramite tradizionale vanga e diserbato manualmente, eliminando tutte le radici delle piante infestanti man mano che affiorano. Si procede poi a innaffiare e a disporre la copertura con materiale di diversa natura. L’operazione è applicabile per l’orto quanto per il giardino.

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When to mulch
In natural agriculture practices mulching follows the preparation of the soil which is processed superficially with bio fork or through traditional spade and weeded by hand, by removing all the roots of weeds as they emerge. Proceed then to water and place a cover with material of different nature. The operation is optimal both for garden and vegetable garden.

pacciamatura segatura legnoscaglie e trucioli di legno

Come pacciamare
Distribuire uno spesso strato di almeno dieci centimetri di materiale sulla zona da coprire lasciando un po’ di spazio intorno allo stelo o al tronco delle piante per evitarne il degrado. Nel caso si utilizzi una pacciamatura vegetale suscettibile di riduzione di volume è necessario integrare con nuovo materiale almeno ogni sei mesi. Nel caso si dovesse intervenire per mettere a dimora una nuova piantina occorrerà rimuovere localmente la pacciamatura per realizzare la buca direttamente nel terreno  ricollocandola in seguito attorno alla pianta.

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How to mulch
Spread a thick layer of at least ten inches of material on the area to cover leaving a space around the stem or trunk of the plants to avoid its degradation. If you use a mulching plant susceptible to volume reduction it is necessary to integrate it with new material at least every six months. In case you want to plant a new seedling, you’ll need to remove the mulch locally in order to dig the hole directly into the soil and re-place it later.

da articolo per Casa in Fiore gennaio 2015

nel prossimo post vi racconterò quali tipi di pacciamatura è possibile utilizzare.



pacciamatura, cosa usare?

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Il pacciame da utilizzare come copertura del terreno
può essere costituito da materiale vegetale o minerale, a seconda anche di ciò che è più facilmente reperibile e del risultato che si vuole ottenere in quanto sono offerte differenti soluzioni in funzione anche delle esigenze estetiche.

pacciame pietrisco

Pacciamatura vegetale 
si realizza con materiali naturali che con il passare del tempo si decompongono e vengono assorbiti dal terreno e necessitano quindi di apporto sostanza fresca per mantenere lo strato di pacciamatura sempre costante.

Corteccia e aghi di pino
La corteccia di pino è forse uno dei materiali da pacciamatura più conosciuto ed utilizzato. Ha un forte impatto visivo ed è particolarmente adatto a ricoprire zone dove sono presenti piante acidofile. Questo tipo di pacciame, come del resto gli aghi di pino, acidifica il terreno.pacciame trucioli

Cippato e trucioli di legno. 
L’utilizzo del cippato offre una soluzione ottimale ed economica per chi ha molti alberi in giardino che necessitano di potature come accade per gli alberi da frutta. Il cippato è il prodotto di scarto derivante dalla biotriturazione delle ramaglie, altrimenti destinate ad essere bruciate o peggio ancora al cassonetto. E’ un tipo di copertura adatta a terreni ricchi di minerali, in quanto la lunga decomposizione fornisce poca materia organica immediata. Disporre uno strato di almeno 20 centimetri.

Fibra di cocco e di iuta 
Materiale di origine vegetale che nel tempo fornisce decomponendosi sostanza organica come azoto o potassio. Esistono sul mercato appositi dischi realizzati in spesso strato di fibra di cocco o juta, sono disponibili in misure differenti per essere direttamente posati sulla terra delle piante in vaso. Il diametro del disco deve corrispondere al diametro interno del vaso

Sfalcio del prato 
Il materiale che proviene dalla sfalcio del tappeto erboso prima di essere utilizzato va lasciato asciugare al sole per evitare che la sovrapposizione di materia fresca possa compattarsi e putrefarsi.

pacciame gusci cacao

Gusci di fave di cacao e di nocciole 
I gusci delle fave di cacao e di nocciole provengono dallo scarto della lavorazione dolciaria, risulta particolarmente indicata per terreni poveri di azoto. I gusci di cacao svolgono la funzione di pacciamatura e diffondono al contempo un gradevole aroma per un piacere visivo e olfattivo. Si posano sul terreno in uno strato di almeno 10 centimetri di altezza e la loro durata è di circa un anno.

pacciame foglie

Foglie 
Le foglie raccolte dalla pulitura autunnale del giardino sono una preziosa fonte organica da spargere sulla superficie del terreno attorno al piede delle piante. E’ la pacciamatura che più rapidamente si degrada e necessita per questo di continuo rinnovamento tramite aggiunta di materiale. Le foglie degli alberi da frutto o quelle di carpino apportano al terreno soprattutto calcio, mentre olmo, betulla, pioppo, e acero, e noce rilasciano sostanze più acide assieme a quercia, faggio e castagno. Resistenti alla degradazione per la consistenza più coriacea sono il lauroceraso la magnolia e le foglie delle conifere.

pacciame paglia

Paglia 
La copertura in paglia è utilizzata in agricoltura sinergica e biologica. Accertatevi che il materiale acquistato, se non autoprodotto, sia di origine biologica per evitare di trasmettere pesticidi al terreno su cui andrà posato. Offre un buon compromesso tra praticità ed estetica.

Pacciamatura con minerali

La pacciamatura realizzata con minerali risulta particolarmente vantaggiosa nei climi con forte escursione termica giorno/notte, in quanto lo strato è in grado di assorbire e rilasciare il calore riequilibrando il salto termico. Inoltre la pacciamatura essendo costituita da elementi inerti, rimane pressochè immutata nel tempo. Si abbina molto bene alle graminacee.

pacciame scaglie di ardesia

Ardesia 
La pacciamatura con scaglie di ardesia offre una composizione di grande effetto visivo per il colore scuro del materiale. Molto utilizzata per i giardini al mare.

pacciame ghiaia

Frammenti di roccia, ghiaia e ciotoli Disponibili in un’infinità di gradazioni di colore e di granulometria, i minerali dovrebbero essere scelti in base a quanto presente naturalmente nella zona di appartenenza del proprio giardino.

Lapillo vulcanico 
Assieme alla corteccia di pino è uno dei materiali più utilizzati soprattutto nei progetti dei verde pubblico in quanto risulta una soluzione permanente di facile manutenzione e la sua colorazione rossa permette di valorizzare la presenze vegetali.

Sassolini di vetro colorato o di marmo 
Non rappresenta certo una soluzione economica vantaggiosa ma la copertura di frammenti di vetro è molto scenografica e risulta particolarmente adatta alle piante in vaso che presentano forma geometrica come alcune succulente di grande dimensione, palme e bambù.

Pacciamatura con plastica 
Le pellicole in plastica di varia composizione rappresentano da sempre la soluzione più utilizzata per la facilità di posa e il costo contenuto dove l’estetica non è predominante come in agricoltura tradizionale e nell’orto domestico. Sono realizzate anche in versione biodegradabile.

altro materiale…

Cartone 
Grande sostenitrice dell’uso del cartone fu Emilia Hazelip, permacultrice spagnola e promotrice dell’agricoltura sinergica. Il cartone come pacciame è una soluzione economica che oltre a proteggere il terreno, agevola le operazioni di riciclo del suddetto materiale. Per mascherare i cartoni solitamente si distribuisce uno strato leggero di paglia o altra sostanza organica. Questo tipo di pacciamatura dovrebbe essere sostituita ogni anno.

Lana di pecora 
Dove è presente in abbondanza, può essere utilizzata la lana proveniente dalla tosatura della pecora o ancora quella di recupero dai vecchi materassi.

Gusci di conchiglie 
Ideali per aiuole o vasi di piante dei giardini al mare, i gusci e i frammenti di conchiglie possono essere utilizzati dopo attento lavaggio con acqua dolce affinché perdano ogni traccia di sale, elemento nocivo alla salute delle piante.

 da articolo per Casa in Fiore gennaio 2015

In generale non amo molto la pacciamatura ma ne riconosco l’utilità, nel mio bosco/giardino utilizzo prevalentemente foglie secche prodotte in abbondanza dagli alberi.

E voi che tipo pacciamatura usate?


perché amo casa facile

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Il tempo che dedico alla lettura di una rivista
è uno dei miei piccoli irrinunciabili piaceri. La domenica mattina o la sera, se non faccio troppo tardi a lavorare, sono i momenti in cui riesco a sfogliare i magazine preferiti, quelli che raccontano di case e di giardini o di piante e di fiori. Fanno sognare, accendono desideri e mi ispirano talvolta malsani desideri…

casa facile magazine

 

Alterno riviste che propongono uno stile più country ad altre di tendenza design, amo mescolare i gusti e personalizzare la casa, quando lavoravo nel mondo della moda mi definirono eclettica e ne capii il senso solo più tardi, imparando a conoscermi. In casa mia convivono felici poltrone Wassily con tappeti in sisal di Ikea, vecchi tavolini in ferro da bistrot e sedie Celestina di Zanotta.

Amo Casa Facile perché è una rivista eclettica, come me. Nelle sue pagine scopro nuove proposte dal mondo e trovo gradite conferme, è fresca e ricca di spunti e idee. Amo soprattutto lo confesso, l’allegato Verde Facile, ogni stagione si apre con la sua lettura ed è sempre caccia grossa in edicola perché subito esaurito!

verde facile magazine

Con questo post partecipo al concorso diventa blogger CF Style, ho deciso di provare anch’io! Ora corro a preparare i documenti, mi rimangono pochi minuti prima dello scadere del tempo utile all’invio.


Blossom zine spring issue

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Voglia di primavera?
Sulle pagine della rivista POP UP Blossom zine è già arrivata! Sfoglia dal tuo computer, dal tuo tablet o dallo smartphone, le pagine di Blossom zine, scoprirai il fascino dei giardini di Singapore, le ultime tendenze dei floral designers alcune ricette per cosmetici naturali, un nuovo vocabolario ‘giardinicolo’ e tanto altro ancora.

Un magazine di respiro internazionale per tutti gli appassionati di giardinaggio ma anche no!

Spring-8-2015-cover-HR--1

Segui il link e sfoglia la rivista http://blossomzine.eu/ il bello è che la puoi sfogliare ovunque!

A pag 41-42-43-44  vi racconto la mia esperienza da instagramer .

aboutgarden spring

 

my instagram on Blossom zine

Ti aspetto su IG, segui questo link!

 


Galanthus mania

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Oppure come direbbero gli inglesi Snowdrop mania!

Diventato di moda nella metà del 19 ° secolo quando aveva catturato l’attenzione in epoca vittoriana, il piccolo fiore bianco del bucaneve negli ultimi anni sta riscoprendo un grande favore di pubblico ed é divenuto un cult. Alcuni bulbi di particolari varietà hanno raggiunto prezzi record e soprattutto nel Regno Unito, si sta sviluppando un settore molto redditizio per soddisfare la richiesta del numero crescente di galanthophili – o appassionati di bucaneve.

galanthus varietàDa dx:  G. elwesii ‘Lord Monosticus’, G. elwesii ‘Whittallii’, G. elwesii ‘Kite’, G. elwesii ‘Monosticus’.

Sono circa 20 le specie di bucaneve selvatiche native in Europa, della Germania Italia, Polonia, Grecia, Ucraina e Turchia, e 2000 sono le varietá coltivate.
I prezzi si impennano per qualche lacrima verde in più, piuttosto che per petali più grandi o più candidi o tutti verdi come per quelli di Galanthus ‘Green Tear’ o ancora per i petali della stessa lunghezza di Galanthus plicatus ‘EA Bowles’che lo scorso anno é stato battuto all’asta per la cifra di circa 500 euro, c’é poi il bucaneve profumato G.’S Arnott’ o G. elwesii ‘Kite’ che porta due fiori sullo stesso stelo oppure  G. elwesii ‘Whittallii’ alto circa 30 centimetri.

galanthus sottovetro

Naturalmente attorno al giro dei galanthus vige una grande attenzione da parte dei produttori che non vogliono pubblicizzare le loro collezioni a causa della paura di furti.

Galanthus

Chissà se anche qualcuno di noi si lascerà contagiare dalla febbre per i galanthus?
Per ora dovrò forse rinunciare ad arricchire lamia collezione in quanto i caprioli quest’anno non hanno risparmiato neanche un fiorellino!!!

galanthus in vaso


corona o ghirlanda?

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Non esiste
una vera e propria distinzione tra i termini ghirlanda e corona, si riferiscono entrambi a intrecci di foglie, di fiori ed erbe nati come ornamento del capo oppure usati come addobbo festoso per decorare gli ambienti o come omaggio ai defunti. La ghirlanda è in genere più grande della corona.

intreccio

Secondo Plinio il Vecchio (Nat. Hist., XXI, 4), la prima corona usata dai Romani era di spighe di frumento, legata al capo con una fascia bianca, fu segno distintivo dell’ordine dei sacrificatori dei campi. Dal dizionario etimologico latino, la parola corona, così come  in greco korònè, è un intreccio di fiori ridotto a cerchio usato come ornamento della testa e se di fronde, è premio di valore. Sempre secondo quanto riportato da Plinio, in principio la corona fu di semplice erba verde strappata dai vinti dal suolo di battaglia e offerta ai vincitori in riconoscimento di vittoria.

coroncina

Era usanza offrire agli dei, nelle solennità, corone intessute dei rami e delle fronde di alberi ad essi sacri, così a Giove veniva offerta una corona di quercia, ad Apollo d’alloro, a Minerva di olivo, a Venere di mirto a Nettuno e Vulcano di pino a Ercole di pioppo e a Bacco di edera.

corona di primule

Ghirlanda ha derivazione etimologica incerta, dal latino gurlanda oppure gyrulanda o dalla declinazione del participio del verbo gyrulare, ovvero curvato, volto in giro o con più fantasia da gyro-liganda, da legarsi in giro. Il nome potrebbe anche avere una radice germanica wir, allungato in wirl e trasformato in ghirl nel senso di volgere in giro, curvare. Si riferisce a un intreccio di fiori e d’erbe di fronde o d’altro in forma circolare che in antichità si usava per cingersi il capo in segno di letizia ma oggi si utilizza come ornamento da appendere o deporre in qualche luogo e in segno di onoranza, sulla bara o sul sepolcro dei defunti.

ingredienti ghirlanda

ghirlanda di muscari

ghirlanda

Per chi volesse scoprire come realizzare corone e ghirlande, domenica 1 marzo con Sarah Tognetti, abbiamo organizzato una giornata dedicata ai fiori, allo stile shabby e alla primavera. Durante il workshop Shabby & Flower imparerete a fare una corona per essere regina anche solo per un giorno e ghirlande per creare un angolo decor di casa con i fiori più belli che regala la primavera. Storia, tecnica e differenze per realizzare decorazioni floreali da indossare, ammirare o da regalare. Scegliere e acquistare le piante e i bulbi di stagione, segreti di coltivazione a prova di pollici non proprio verdi e gli amanti dello stile shabby, imparereranno a creare una piccola alzata in legno per accogliere le decorazioni o qualsiasi altra cosa apprendendo tutti i segreti della tecnica base per trasformare qualsiasi mobile e oggetto unico e personale.

Per maggiori informazioni sullo speciale workshop Shabby & Flowers potete scrivere una email a:

– simonetta_chiarugi@libero.it
– sarahtognetti@yahoo.it


annotazioni creative #marzo

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E’ un peccato che la pianta della mimosa
sia ricordata da molti solo in concomitanza di una ricorrenza annuale che vede il suo fiore protagonista assoluto. L’aspetto delicato contrasta con la sua vitalità; simbolo di forza e femminilità è stato scelto per rappresentare la Giornata Internazionale della Donna del 8 marzo, istituita per la prima volta nel 1946 a seguito dell’approvazione dell’ONU di una Carta dei diritti alla donna contenente richieste di parità. Se tutti o quasi, conoscono l’abbinamento alla festa dedicata alle conquiste delle donne, forse non tanti sanno che la pianta comunemente chiamata mimosa non appartiene al genere mimosa, che é una sottospecie, ma bensì a quello dell’acacia. Acacia dealbata, é il corretto nome latino con il quale viene identificata la mimosa.

Mimosa è’ anche il nome di una torta, qui da provare  in versione vegan.

marzo

Marzo  apre ufficialmente la stagione delle mostre vivaistiche. Il prossimo fine settimana io sarò qui, mi sono fatta un bel regalo… per chi non vive troppo lontano da Milano, suggerisco invece la visita all’evento organizzato dal FAI.

marzo calligrafia

7 e 8 marzo

Il FAI (Fondo Ambiente Italiano) organizza, alla Palazzina Appiani presso Parco Sempione- Arena Civica a Milano, la quarta edizione di Un soffio di primavera: due giornate in cui verranno presentate piante, fiori e prodotti da giardino che solitamente non si ha occasione di vedere nei numerosi appuntamenti floro-vivaistici della stagione primaverile.

per conoscere l’elenco degli espositori questo è il link

mimosa

17 marzo

Mi sembra ancora un sogno… invece è vero!!! L’ho già sussurrato a qualche amica ora è tempo di raccontarlo anche a voi. In tutte le librerie d’Italia potrete da questa data trovare in vendita il mio libro “Buon Gardening! Coltivare piante e fiori in terrazzo e giardino, utilizzarli anche in casa e in cucina”.
Hai il pollice verde e vuoi saperne di più su come rendere rigogliose le tue piante, ma vuoi anche imparare a creare composizioni di bacche invernali, ghirlande di foglie di alloro, orecchini di semi di glicine, coroncine di lillà, bon bon alla violetta, hamburger di ortica e sciroppi di rosa?
Non hai il pollice verde ma sei appassionata di giardinaggio e vuoi conoscere tutte le tecniche e i segreti per piantare, potare, coltivare al meglio in ogni stagione il tuo terrazzo o giardino?
Buon Gardening è un manuale pratico e un diario di stile per chiunque voglia osservare la natura con uno sguardo curioso: non servono ingredienti ricercati, strumenti complicati o grandi capacità, occorrono semplicità, un po’ di fantasia e di creatività.
Presto vi racconterò qualcosa di più, sto preparando una sorpresa con lei!

Vi aspetto in libreria!

Se avete piacere potete già prenotarlo anche qui.

logo FAI

21 e 22 marzo

XXIII edizione della Giornata FAI di Primavera

Partecipa anche tu ad un week-end di cultura! Io sarò impegnata in veste di capo Delegazione FAI di Savona per il tradizionale evento nazionale Giornata FAI di Primavera, un fine settimana di cultura, arte e bellezza in cui il FAI propone visite a contributo libero di siti artistici e paesaggistici, spesso inaccessibili ed eccezionalmente a disposizione del pubblico. Quest’anno nella provincia di Savona, saranno visitabili alcuni gioielli dell’entroterra ligure. Non posso raccontarvi niente di più, il programma è top segret fino a circa due settimane prima dell’evento, vi invito a informarvi cercando tra qualche giorno le notizie aggiornate direttamente sul sito del FAI selezionando regione e provincia.

infine sempre il

21 marzo

vi segnalo Hello Spring Workshop, una giornata dove potrete apprendere tecniche di  decorazione floreale e di fotografia realizzato da Betti Calani e Maricrea. Per i vostri momenti personali o se avete un blog, per migliorare i vostri scatti fotografici. Una bella tavola una casa elegante, la poesia di un bouquet non resteranno un attimo effimero se diventeranno bellissime immagini da conservare nel tempo e da condividere nei vostri blogs o nella vostra pagina web.


Come potare Hydrangea paniculata

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Hydrangea paniculata,
originaria della Cina e del Giappone, è un arbusto perenne deciduo, che può raggiungere anche i 5 metri di altezza. E’ vigoroso, resistente al gelo, vive molto a lungo. Le infiorescenze sono formate da grandi pannocchie, da qui il nome paniculata. Fiorisce ad estate inoltrata e le infiorescenze durano sino in autunno.

Hydrangea paniculata Vanille Fraisesource

La pianta nelle sue numerose cultivar, presenta panicoli che in numerose varietà virano al rosa nella stagione più avanzata. Richiede una energica potatura in febbraio-marzo, accorciando molto la vegetazione dell’anno precedente perché fiorisce sul ramo dell’anno, cioè sui nuovi getti. Si otterranno così arbusti più contenuti e con fiori più grandi. Se al contrario si vuole potare meno o addirittura non farlo, si otterranno arbusti più grandi, con molti più fiori ma più piccoli. La potatura non presenta particolari difficoltà, basta eseguire  un taglio netto e diritto poco sopra le gemme prescelte.

Consigli scritti per Aboutgarden, da Dede Mussato, garden designer e giardiniera.

 

A proposito di ortensie…

Hydrangea-paniculata-Vanille-Fraise-Rispenhortensie-Vanille-Fraise-source

In collaborazione con Vivaio Pozzo vi segnalo la possibilità di partecipare ad un Giveaway per aggiudicarvi la bellissima Hydrangea paniculata ’Vanille Fraise’ cultivar creata da Jean Renault nel 2002.
Vi conquisterà non solo perché pianta rustica e di facile coltivazione, ma per  le sue bianche e grandi infiorescenze emesse a fine giugno che successivamente iniziano a tingersi di rosa fino a raggiungere, a fine estate, accese tonalità di rosso.

Per aggiudicarvi Hydrangea paniculata ’Vanille Fraise’,  aggiungete il vostro like alla pagina FB del Vivaio Pozzo e a quella di Aboutgarden dove dovrete inoltre lasciare un messaggio entro la mezzanotte di lunedì 9 marzo per essere sorteggiati.



DIY: talee di ortensia a fine inverno

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Avete già provveduto a potare le vostre ortensie?
Dallo scarto della potatura potete ricavare le talee che daranno vita a nuove piante, per alcune specie la radicazione è assicurata con un ampio margine di successo. Ogni anno preparo nuove piantine soprattutto figlie della mia Hydrangea arborescens ‘Annabelle’, da regalare agli amici o da diffondere in giardino.

tagliare porzioni di ramo

Ecco la mia ricetta:

Ingredienti

- Buona terra da giardino alleggerita da un po’ di sabbia.
– Ghiaia o argilla espansa.
– Vaso di almeno 10 centimetri di diametro.
– Cesoie.
– Una matita o un più elegante foraterra da semina (mi devo ricordare di parlarvene).

foraterra

taglio obliquo copia

vaporizzatore

Come fare

  • Preparate il vaso inserendo sul fondo un po’ di materiale drenante come ghiaia o argilla espansa e dopo averlo riempito con la terra compattate Prelevate alcune porzioni di rami di almeno 10 centimetri comprese tra due internodi.
  • Con le cesoie ben affilate e disinfettate effettuate il taglio del ramo in diagonale al di sotto dell’internodo inferiore per aumentare la superficie di radicazione e tagliate diritto sopra quello superiore come per una normale operazione di potatura.
  • Con una matita forate la terra del vaso e inserite delicatamente il rametto non lontano dal bordo, mettete nel vaso più talee, si faranno compagnia e contribuiranno a creare un microclima ideale al loro sviluppo
  • Bagnate e mantenete umido il terreno preparando eventualmente una sorta di piccola serra inserendo 4 stecchini da spiedino lungo il bordo del vaso e posizionando su di essi un sacchetto di plastica trasparente, come quello usato per surgelare gli alimenti.
  • Riponete i vasi con le talee in un luogo all’ombra  riparato dal freddo.

 

Seguite qui i consigli su come potare le ortensie nel modo corretto se possedete specie e varietà di paniculata o arborescens o attendete i prossimi post se invece coltivate le quercifolia o le macrophylla.

 


DIY: ghirlanda di foglie in tôle peinte

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Se non avete ancora potato il glicine,
dovete affrettarvi, non fatevi sorprendere dall’arrivo della primavera quando poi sarà troppo tardi! Con gli scarti della potatura potrete preparare alcune ghirlande da utilizzare come base per le vostre prossime decorazioni, i rami del glicine sono sufficientemente lunghi e duttili e si prestano ad essere perfettamente attorcigliati.

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If you haven’t pruned your wisteria yet you must hurry, do not get caught surprised by the arrival of spring when it will be too late! With the scraps of pruning  you may prepare some garlands to use as the basis for your next decorations, the branches of the wisteria are sufficiently long, flexible and most of all suitable to be perfectly interlaced.

ghirlanda di glicine

Alla mia piccola ghirlanda ne ho sovrapposto una in tôle peinte.

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Onto my little garland I placed one in tôle peinte.

coroncina tole painte

Conoscete la tôle peinte? E’ una tecnica decorativa creata in Italia attorno al 1740 che prevedeva l’utilizzo di lamierino verniciato e decorato per realizzare complementi di arredo di varia natura come brocche, vassoi, piatti, adottata e divenne famosa in Francia qualche anno più tardi. Oltre ai complementi di arredo, la tôle peinte fu utilizzata per creare modellini di piante da conservare nei gabinetti scientifici.

Cosa occorre

– Fil di ferro cotto
– Lattina vuota di una qualsiasi bevanda
– Tronchese da ferro
– Colla a caldo
– Pittura aggrappante

Come fare

realizzate un cerchio doppio con il fil di ferro e fermate le estremità avvolgendole sulla stessa circonferenza.

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Do you know the tôle peinte? It’s a decorative technique created in Italy around 1740 which provided for the use of painted and decorated metal sheets to create furnishings of various kinds such as jugs, trays, dishes. The technique was adopted and made famous in France a few years later. In addition to furnishings, the tôle peinte was used to create models of plants to store in scientific laboratories.

What you need

- Cooked iron wire
- One empty can of soda
- Iron cutter
- Hot glue
- Adhering paint coat

How to do
make a double circle with the iron wire and wrap on the same circumference the iron ends to finish.

sagoma con foglia

preparate la sagoma di una fogliolina dotata di picciolo piuttosto largo e riportatela con una matita sul lamierino ricavato tagliando e aprendo una lattina lattina.

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Prepare the shape of a leaf furnished of a rather large petiole and outline it with a pencil on the sheet of the can after having opened and cut it

ritaglio foglie

foglioline

pistola a caldo

Ritagliate le foglioline e delineatene le nervature servendovi della punta di una penna a biro scarica, avvolgete il picciolo delle foglie alla ghirlanda di fil di ferro e fissatele con poca colla a caldo.

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Cut the little leaves and outline their innervations with the tip of an ink-less pen, wrap the leaves’ petioles to the iron wire garland and secure them with a bit of hot glue

base agrappante

Verniciate con una mano di aggrappante e ultimate con il colore che più vi piace.

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Paint with an adhering paint coat and finish with the color you like.

In attesa della Pasqua, il 28 marzo con Sarah Tognetti vi aspettiamo per il workshop “Shabby & Flowers for Easter durante il quale potrete apprendere come realizzare piccoli progetti per la vostra tavola delle feste. Dalla tecnica della tôle peinte per creare una ghirlanda che non teme il trascorrere del tempo e di come invecchiarla per ottenere un effetto ruggine che ben si addice agli arredi in stile Shabby a come realizzare alcuni centrotavola e segnaposto utilizzando fiori e piante di stagione con idee uniche ed originali mettendovi alla prova con differenti tecniche decorative. Lamierino, cartapesta e fil di ferro non avranno più segreti, trascorreremo una giornata intensa e creativa, in un clima gioioso per celebrare assieme l’arrivo della primavera!

info:

simonetta_chiarugi@libero.it
sarahtognetti@yahoo.it


Come potare Hydrangea macrophylla

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“Mai tanto scempio viene fatto con una potatura sbagliata,
come sulle ortensie macrophylla, la più coltivata e conosciuta nei giardini. Cespugli meravigliosamente solo verdi, senza nemmeno un fiore, si vedono troppo spesso nei giardini privati, pubblici o condominiali. Ecco, là la potatura è stata fatta in un modo sbagliato, della serie potiamo tanto, tagliamo tutto, tanto è uguale.

petali di hydrangea

Non si fa così; questa ortensia infatti fiorisce sui rami dell’anno prima, che vanno individuati e lasciati intonsi. Perciò, per ottenere una bella, abbondante sana fioritura bisogna procedere con cognizione di causa.

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L’ortensia è un po’ frettolosa e tende a gemmare se stimolata con la potatura, per cui meglio aspettare quando le temperature si sono assestate e le gelate scongiurate, altrimenti le nuove gemme verrebbero danneggiate. Si procede tagliando i fiori ormai seccati sopra la prima o la seconda coppia di gemme con un taglio diritto. Si devono eliminare tutti i rami vecchi e legnosi, quelli stenterelli e sottili e quelli secchi, tagliandoli alla loro base. Ci sono dei rami che si diramano, ad una certa altezza, in tre parti: tagliate quella centrale, la più vecchia, favorendo così la crescita dei due rami laterali. Nella potatura cercate sempre di dare una forma armonica al cespuglio, tagliando i rami lunghi che spuntano qua e là; i rami troppo fitti o quelli che si incrociano vanno tagliati, per cercare di arieggiare anche l’interno del cespuglio, dando luce ai nuovi getti che nasceranno alla base. Eccoci al punto cruciale: le gemme apicali, che sono quelle che trovate in cima ai rami. Non vanno mai tagliate se volete i fiori, perché per un anno la pianta si è dedicata a formare questa gemma florale. Più sono, più fiori avrete…! Più ne tagliate, più avrete ortensie grandi, meno lo fate, tanti fiori ma più piccoli, a voi la scelta. Se la vostra ortensia è cresciuta a dismisura e volete rimodellarla dovrete intervenire un po’ drasticamente, abbassando i rami in modo armonico e…aspettare un anno per vederla rifiorire.

hydrangea in pot di zinco

L’Hydrangea quercifolia invece va potata dopo la fioritura, in modo da dare ai rami che fioriranno l’anno dopo di svilupparsi energicamente.”

Consigli scritti per Aboutgarden da Dede Mussato, progettista botanico e giardiniere


Buon Gardening !

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Tutto ha avuto inizio verso la fine dell’estate 2013.
Ero nel mio bosco-giardino e mentre controllavo la posta elettronica, leggo un mittente con @mondadori.it, incuriosita apro la email (peccato che sono disordinata e pasticciona e credo in un raptus di pulizia di averla cestinata).

Il mittente, colei che sarebbe divenuta la mia ‘fata madrina’, si presentava a nome della Electa/Mondadori e mi proponeva, dopo essersi imbattuta tra le mie pagine web ed essere stata ‘rapita’ dalle pillole mie televisive, di scrivere un libro per la suddetta casa editrice. Tra le ultime righe era scritto un numero di telefono accompagnato dalla dicitura: se interessata mi chiami!

Immaginate vero che cosa è accaduto un attimo dopo?

Buon Gardening

Ed ora sono qua, ha appena suonato il postino che mi ha consegnato la prima copia del mio libro, l’ho visto per la prima volta e appena sfogliato ho iniziato a piangere, ho la lacrima facile lo so, piango a rivedere bambi o cenerentola, ma da tempo non provavo una gioia così grande.

Cop buon gardening stesa LT3.indd

Sono felice di presentarvi ‘Buon Gardening, coltivare piante e fiori in terrazzo e in giardino, utilizzarli in casa e in cucina’

Ed ecco la scheda:

Mondadori presenta ‘Buon Gardening, coltivare piante e fiori in terrazzo e in giardino, utilizzarli in casa e in cucina’ di Simonetta Chiarugi, che sulla base della sua esperienza personale, spiega come prendersi cura di piante e fiori, ma anche come utilizzarli in molti modi diversi nella decorazione della casa e in cucina.

L’autrice racconta come rendere rigogliose le proprie piante, come imparare a creare composizioni di bacche invernali, ghirlande di foglie di alloro, orecchini di semi di glicine, coroncine di lillà, bon bon alla violetta, hamburger di ortica, sciroppi di rosa e molto altro, rivolgendosi anche a chi non ha il pollice verde ma è appassionato di giardinaggio o a chi si avvicina per la prima volta al giardinaggio e vuole conoscere tutte le tecniche e i segreti per piantare, potare, coltivare al meglio le proprie “creature verdi” in ogni stagione.

Un manuale pratico e un diario di stile per chiunque voglia osservare la natura con uno sguardo curioso: non servono ingredienti ricercati, strumenti complicati o grandi capacità, occorrono solo semplicità, un po’ di fantasia e di creatività.

come un bambino anche la nascita di un libro deve essere degnamente festeggiata, assieme ad un’amica sto preparando una sorpresa, stay tuned!

potete trovare il mio libro in tutte le librerie d’Italia oppure ordinarlo via web anche qui !


Giornate FAI di Primavera 2015

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Questo fine settimana, 21 e 22 marzo
si svolge in tutta Italia la XXIII edizione delle Giornate FAI di Primavera.

logo FAI
Un evento nazionale per conoscere i piccoli e grandi gioielli d’Italia sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. con il Patrocinio della Commissione europea. con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile,
Un grande spettacolo di arte e bellezza dedicato a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio artistico e naturalistico italiano, ambientato in centinaia di siti particolari, spesso inaccessibili ed eccezionalmente a disposizione del pubblico.
Un evento straordinario reso possibile dal fondamentale supporto dei volontari e degli Apprendisti Ciceroni®.

In qualità di Capo Delegazione FAI di Savona sarò presente e vi invito a Cairo Montenotte per scoprire i nostri tesori dell’entroterra!

Dal Medioevo alla Modernità: uno sguardo sulla Val Bormida

Ecco il programma completo:

Sabato 21 e Domenica 22, ore 10.30 – 17.30

Abbazia e borgo di San Pietro*
Via Fratelli Ferraro

Abbazia Ferrania Foto di Marco Crispino copiacredits Ph. Marco Crispino 

Complesso abbaziale medievale, risalente al XI secolo, adibito in gran parte ad abitazioni private, ad eccezione della chiesa che – riedificata nel XVII secolo – conserva pregevoli opere seicentesche.

Iniziative collaterali

Sabato 21, ore 16.30: concerto “Canto gregoriano verso l’imbrunire” del Collegium Musicum Sancti Sebastiani Gameraniensis
Domenica 22, ore 15.30 – 17.30: laboratorio per bambini “Un tuffo nel Medioevo”

Convento di San Francesco*
Strada Ville, 12
BENE APPENA RESTAURATO E RIAPERTO AL PUBBLICO

foto convento cairo montenotte  copiacredits archivio Comune Cairo Montenotte

Convento San Francesco

È il monumento più prestigioso di Cairo Montenotte, che viene riaperto – dopo un lungo restauro – in occasione delle Giornate FAI di primavera.
Secondo tradizione storica, fu edificato nel 1213 su volontà dello stesso San Francesco e pare sia stata in realtà una ricostruzione eseguita sul sito di una “grangia” benedettina esistente. Il convento è costituito da due distinti edifici l’uno adibito a convento e l’altro, ancora in stato di rudere, a chiesa a tre navate costruita in onore di Santa Maria degli Angeli. L’arrivo delle truppe francesi e soprattutto l’azione napoleonica che trasformò il convento in quartiere generale, danneggiarono gravemente il prestigioso sito che è stato ristrutturato in parte dal Comune di Cairo Montenotte a finalità di interesse collettivo.

Ex Fabbrica Ferrania Spa
Viale della Libertà, 57
BENE NON VISITABILE

ex fabbrica Ferrania ph. L. Giustocredits ph. Lidia Giusto

solo Sabato 21, ore 10.00 – 12.00 -

Ingresso ad un locale della Ex Ferrania per assistere alla proiezione di fotografie archeologia industriale 
Ferrania Spa, era una delle quattro fabbriche al mondo, insieme a Kodak, Fuji e Agfa, in cui venivano prodotte pellicole a colori in un particolare formato che le rendeva adatte sia alla fotografia che al cinema. Attraverso un percorso reale e con la proiezione di immagini di suggestive fotografiche (a cura di Lidia Giusto) sarà possibile ripercorre le tappe di una grande realtà imprenditoria dell’entroterra savonese cominciata nei primi anni dell’800 e terminata nel 2004 a seguito della crescente espansione della tecnologia digitale motivo per cui la produzione della pellicola entra in definitiva crisi e lo stabilimento di Ferrania è costretta a dichiarare fallimento.

Ingresso esclusivo per gli Iscritti FAI; possibilità di iscriversi al FAI in loco

ricordati di salvare l'italia!

Se non puoi partecipare alle Giornate FAI di Primavera hai la possibilità di aiutarci a salvare l’Italia
con un semplice SMS 45507.

Per tutte le aperture:

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni: ITC “Boselli” di Savona; Istituto Superiore di Cairo Montenotte; Scuola primaria di Ferrania

Con il patrocinio di
Comune di Cairo Montenotte

Si ringrazia per il supporto locale:

Comune di Cairo Montenotte; Diocesi di Acqui
Hanno inoltre collaborato:
Don Massimo dell’Abbazia di Ferrania; Renzo Campi; Lidia Giusto; Istituto Superiore di Cairo Montenotte, ITC “Boselli” di Savona, Scuola primaria di Ferrania

INOLTRE FUORI PROGRAMMA:

Presso l’Abbazia di San Pietro, domenica dalle ore 15,00 “visita guidata al giardino dell’abate” escursione botanica a cura di Michela Carlini.

Presso il Convento di San Francesco, esposizione delle opere dell’artista Claudio Carreri

partecipano all’evento:
Gruppo Scout di Cairo Montenotte

Ringrazio tutti i delegati e i volontari che ci hanno, e ci aiuteranno, per le due intense giornate di lavoro!


Tè alla violetta

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La fioritura delle violetta
è uno dei segnali che annunciano la primavera. Ne raccolgo i fiori per preparare piccoli mazzolini circondati da qualche bella foglia cuoriforme per godere dapprima della loro effimera bellezza e dopo per utilizzarne i petali, della specie più profumata la Viola odorata più conosciuta come mammola, per alcune preparazioni culinarie che ne sfruttano i benefici e l’ottimo sapore.

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The blooming of violets is one of the signs that announce Spring. i collect their flowers to prepare small bouquets surrounded by some beautiful heart-shaped leaf first to enjoy their ephemeral beauty and then to use their petals. Belonging to the most scented species the Viola odorata, also used for some culinary preparations that make most of its benefits and the excellent taste.

violette in tazza

Fin dai tempi antichi i petali e le foglie della violetta erano usate per la realizzazione di tisane utili per sedare la tosse o per curare le infiammazioni delle vie respiratorie.

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Since ancient times the petals and leaves of the violet were used for making herbal teas useful to quell cough or to treat inflammation of the airways.

tè alla violetta

Prelevate dalle violette solo i petali (raccolte in luoghi lontani da zone inquinate), fateli essiccare in luogo asciutto e buio per almeno due giorni e mescolateli al tè nero.

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Pick from violets (collected in places far from polluted areas) only the petals, let them exsiccate in a dry, dark place for at least two days and then mix them to black or green tea.

essiccazione

conservate in un barattolo a chiusura ermetica o in sacchetto di carta.

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store in an airtight jar or paper bag.

sacchetto violette

preparazione saccheeto

Potete realizzare un sacchetto utilizzando un semplice foglio di carta A4 da stampare qui, seguendo le seguenti  istruzioni.

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You can make a bag using a simple sheet of A4 paper to print here, following the instructions below.

savchetto carta diy

1 Piegate i lati esterni del foglio sovrapponendoli di circa un centimetro e fermate con colla stick.

2 Piegate a circa 2,5 centimetri i bordi esterni e a 6 centimetri dal basso quello che sarà il fondo del sacchetto.

3 Aprite il fondo del sacchetto formando due triangoli e piegate ancora in modo da sovrapporre le due lingue di carta fermando nuovamente con un po’ di colla stick

4 Piegate infine verso l’interno i bordi esterni e la parte inferiore del sacchetto seguendo le indicazioni delle linee di piega. Aprire dolcemente il sacchetto e riempirlo con ciò che preferite.

***

1 Fold the outer sides of the sheet overlapping them about an inch and fix them with some stick glue.

2 Fold in about 2.5 cm of the outer edges and 6 cm from the bottom what will be the fund of the bag.

3 Open the bottom of the bag forming two triangles and fold again to superimpose the two strips of paper, fixing again with a little stick glue

4 Fold then inwards the outer edges and the bottom of the bag following the directions of the fold lines. Gently open the bag and fill it with what you prefer.

jars’ violet label

etichetta batattoli violetta

Oppure se vi serve la sola etichetta da incollare su un barattolo eccola qui, pronta da stampare!

Come fare:

Fate bollire 200 cc di acqua e appena si formano le prime bollicine aggiungere due cucchiaini di tè, spegnete il fuoco e coprite per circa 3 minuti. Versate in una bella tazza, la mia è una tazza di inizio ‘900 di enjoycoffeeandmore e gustate il tè piacevolmente profumato, per accompagnare una torta o dei pasticcini o semplicemente per una coccola durante la giornata.

La parola (così si scrive in italiano) è la traduzione di tea in inglese che diventa the in francese.

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Or if you need a single label to paste on a can here it is, ready to be printed!

How-to:

Boil 200 ml of water and as soon as the first bubbles form add two teaspoons of tea, turn off the heat and cover for about 3 minutes. Pour into a nice cup, mine is a cup dated ‘900 of enjoycoffeeandmore, and taste the pleasantly scented tea, to accompany a cake or pastries, or simply for a cuddle during the day.

The word tea (‘tè’ in Italian) becomes ‘the’ in French.


Violetta africana

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Ha tanti estimatori questa piccola pianta,
sarà perchè ricorda nella forma a cuore delle foglie e per il colore dei suoi fiori, una viola, e proprio in virtù di tali caratteristiche è comunemente conosciuta come violetta africana, nome che tradisce anche le sue origini.

violetta africana

Indigena infatti dell’Africa meridionale, ama i luoghi caldi e molto luminosi che ricerca anche negli ambienti domestici dove si è adattata a vivere con estrema facilità. Saintpaulia jonantha, nome botanico di questa bella perenne, ha dato vita a numerosi ibridi che si diversificano per forma e colore del fogliame e della fioritura.

Come molte piante, una volta trovata in casa la sistemazione ideale non ama essere spostata, vive bene dove può ricevere buona luce ma lontano dai raggi solari diretti e dalle correnti d’aria.

Richiede più umidità che acqua, adagiatela su un sottovaso riempito con uno strato di argilla espansa e bagnate con acqua priva di calcare direttamente l’argilla facendo attenzione a non eccedere in quanto il ristagno idrico potrebbe causare marciume. In inverno irrigate una volta la settimana e raddoppiate l’operazione in estate, per tutto il periodo vegetativo che va da aprile fino ad ottobre, somministrate apposito concime liquido ogni due settimane. La vostra violetta ripagherà la coccola offrendo più cicli di fioritura. Per godere più a lungo dei suoi fiori ricordate di eliminare sistematicamente quelli appassiti.

Il fogliame dotato di peluria si pulisce periodicamente dalla polvere con un pennello a setole morbide, evitate di utilizzare l’acqua davvero poco gradita.

Ogni due anni procedete al rinvaso senza modificare l’ampiezza del contenitore in quanto lo sviluppo di questa bella piantina risulta anche nel tempo limitato, qualità forse, che unita alle altre già apprezzate caratteristiche ne hanno decretato il successo.



Decorazione Country per la tavola di Pasqua

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Voglia di decorare la tavola per festeggiare la Pasqua?

In collaborazione con Méli-Mélo Graphic Design vi proponiamo un centrotavola corredato da segnaposti e bandierine per la vostra tavola. Coniglietti, uova e nidi sono gli ingredienti della decorazione da realizzare con materiali facilmente reperibile, basta poi una stampante, un foglio di carta da 200mg  di spessore un po’ di manualità e indispensabile sarà qualche manciata di fili d’erba secca!

vaso coniglietto

tavola Pasqua

Vaso con coniglietto

  • Vaso in terracotta
  • Matita
  • Colore acrilico
  • Sfalcio di graminacea per il nido

ingredienti

carta carbone

disegno vaso

Disegnate con la matita il coniglietto sul vaso in terracotta ricopiando il modello che trovate qui, non preoccupatevi di sbagliare in quanto il tratto è cancellabile con la gomma.

Se non avete dimestichezza con il disegno realizzare una sorta di carta carbone riempiendo il retro del foglio in corrispondenza del disegno con abbondanti tratti di grafite. Girate il foglio e ripassate i contorni dell’illustrazione riportandola sul vaso o ancora realizzate uno stancil ritagliando la sagoma del coniglio.

Riempite il disegno con il colore acrilico servendovi di un pennello a punta tonda, passate più mani fino alla copertura completa. Eliminate con la gomma tutte le tracce di grafite.

Con gli avanzi della potatura delle graminacee o con della paglia, realizzate un nido, sistematelo nel vaso riempito eventualmente con un po’ di carta di giornale e aggiungete le uova decorate.

Bunting

  • Forbici
  • Colla a stick
  • Bastoncini in legno da spiedino
  • Corda

ritaglio bunting

Ritagliate le bandierine che trovate qui e realizzate un buntig utilizzando due stecchini di legno da spiedino ai quali dovrete legare po’ di spago grezzo su cui metterete le bandierine piegate a metà e fissate con la colla a stick. Inserite il bunting dentro il vaso.tag

 

tovagliolo con tag

Segnaposto

Ritagliate la sagoma del segnaposto seguendo il contorno del disegno, scrivete il nome dei commensali e legatelo con la corda al tovagliolo.

Buon lavoro e buon divertimento… o come scritto su Méli-Mélo Graphic Design “A vos ciseaux” che è molto carino!


DIY: come creare un nido naturale

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Poco prima della fine dell’inverno
ho eliminato la vegetazione secca e appassita delle Stipa tenuissima impiantate due anni fa nella passeggiata a mare progettata per il mio Comune a Celle Ligure. Potete effettuare l’operazione tagliando la parte secca a circa 15 cm dalla base, oppure potete utilizzare un pettine a denti molto radi per pettinare i fusti sottili della Stipa.

easter nest

Ho raccolto il materiale di risulta, molto simile alla paglia ma più sottile e uniforme, per realizzare alcuni nidi. Mi piacciono molto i nidi, raccolgo quelli che il vento fa cadere dagli alberi per creare piccoli allestimenti decorativi.

graminacee

Quale migliore occasione della Pasqua per condividere questo tutorial!

Cosa occorre:

– fusti secchi di Stipa tenuissima o altre graminacee
– mollette da bucato
– corda sottile
– colla vinilica

ingredienti

formare nido

Attorcigliate i fusti secchi della graminacea prescelta e fermate con alcune mollette da bucato.

fermare con spago Con la corda molto sottile, legate formando due o più giri di fasci di fusti.

rifinituura con colla
Preparate un emulsione di acqua e colla vinilica e spennellate la parte esterna del nido per fissare i fusti liberi e nascondere le tracce di spago.

aggiungere muschio Completate con muschio secco e uova.

Buon Gardening! … e buona Pasqua


annotazioni creative #aprile2015

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Mese di semine, talee e messe a dimora,
il giardino si risveglia, richiede lavoro ma regala stupori e meraviglie. Trovate anche il tempo per partecipare a qualcuno dei tanti eventi di giardinaggio in programma nel fitto calendario!

Aprile

Io sarò impegnata per la presentazione del mio libro “Buon Gardening! Coltivare piante e fiori in terrazzo e giardino, utilizzarli anche in casa e in cucina”

9 aprile

Il primo appuntamento è per giovedì pomeriggio, alle ore 18,30 saró alla libreria Feltrinelli a Savona con uno showgardening durante il quale vi racconterò del mio libro.

aprile margherite

11 e 12 aprile

Nel fine settimana saró impegnata nella realizzazione della 6a edizione di Aregai in fiore, vi aspetto assieme ai più di 30
espositori con proposte per gli amanti del giardino e  della casa!

Il 16,17 e 18 aprile

Saró a Roma per il Convegno Nazionale del FAI, non farò presentazioni nella capitale in quanto mi è stato suggerito che nelle grandi città è difficile riunire il proprio pubblico. Voglio trovare ugualmente il tempo per abbracciare qualche amica di web!

22 aprile

Presenterò ‘Buon Gardening !’ a Casale Monferrato, alle 18,30  nei bellissimi saloni della sede dell’Accademia Filarmonica Filarmonica!

from my garden aprile

23 aprile

Per gli amici dei dintorni di Milano, il 23 vi invito a Monza, presso la Floricoltura Chiaravalli,  sarò introdotta e accompagnata dall’unico in Italia, Botanico Contemplativo ed esperto citrologo nonché mio amico Diego Pessina. Presentazione con showgardening e aperitivo su prenotazione obbligatoria al 3356059531 oppure info@tujalab.it

24 aprile

Vi segnalo infine il bellissimo e particolare evento in programma per i soli iscritti FAI della nostra delegazione savonese. Saremo in visita culturale ad una casa del Borgo saraceno di Varigotti e della collezione privata di arte moderna della proprietà.

L’evento molto esclusivo è a numero chiuso, per info e prenotazioni: 3391925652

Vi aspetto per conoscervi !


Aregai in Fiore 2015

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Sono passati sei anni dalla prima edizione di Aregai in Fiore, la manifestazione vivaistica che organizzo per il porticciolo turistico di Marina degli Aregai.

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Questo fine settimana circa 30 espositori vi aspettano con proposte verdi per il vostro giardino o terrazzo.

Cop buon gardening stesa LT3.indd

Tra i tanti appuntamenti alle ore 10,30 di sabato seminario botanico con passeggiata lungo la pista ciclabile a cura di Alfredo Moreschi e nel pomeriggio alle ore 16 presenteró il mio libro Buon Gardening! Coltivare piante e fiori in terrazzo e giardino e utilizzarle in casa e cucina, con un piccolo Show Gardening.

Domenica alle ore 11,30 l’azienda agricola Castellarone specializzata nella coltivazione e trasformazione delle erbe officinali realizza un laboratorio per la preparazione di prodotto erboristico. Alle ore 15,00 invece Claudio Porchia presenta “Ricette per ogni stagione” il nuovo libro di Libereso Guglielmi.

 

Il tempo promette bene, noi siamo pronti, mancate solo voi!

 


DIY: violet wreath

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Con le ultime violette…

wreath

mazzo violette

La base è sempre la stessa, creata con Clematis vitalba che nel bosco (purtroppo) è presente in abbondanza.

cosa occorre
– Base di rami intrecciati
– Violette
– Fil di ferro
– Guttaperca (nastro adesivo dei fioristi)

Per realizzare una ghirlanda di violette, occorre dapprima preparare diversi mazzolini di fiori ottenuti legando con la guttaperca almeno tre steli. Fissate con il fil di ferro il primo mazzolino alla base e procedete, dall’alto e in senso orario o nell’altro senso se siete mancini, legando i successivi e facendo in modo di sovrapporre le corolle ai gambi per nascondere il fil di ferro. Continuate fino a completare il giro.

legare mazzetti

ghirlanda di violette


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