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Natale al VERDE 2014

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La creatività sarà nuovamente di scena,
in linea con il periodo che stiamo vivendo, come lo scorso anno, tanti blogger hanno aderito ad un progetto davvero al passo con i tempi per proporre inedite e originali idee per vivere con spirito green e molto low cost la festa più attesa dell’anno! 

Suggestioni e consigli per vestire a festa o per creare un regalo hand made,  vi accompagneranno ogni settimana per i prossimi 4 martedì.

natalealverde

 

Non perdete il primo appuntamento settimanale che partirà martedì 2 dicembre, vi aspetto assieme a l’Orto di Michelle e  Giato Salò, e poi Dana e Marta MaraElena e Anna … e circa 30 altri blogger, quest’anno saranno con noi e salutiamo anche Nik e Jampy e sono certa che molti nuovi amici si uniranno per partecipare assieme a:

Natale al  VERDE 2014!

GiardinaggioWeb

e come lo scorso anno saremo presenti sul portale di Giardinaggio web, partner dell’evento

 



calendario 2015 #natalealverde

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Seppur nell’era del digitale,
non si può iniziare l’anno nuovo senza un tradizionale calendario da parete dove marcare a penna o matita appuntamenti importanti e compleanni.

dicembre copia 2

Durante l’anno su un blocco da disegno ho fatto esercizio di calligrafia per ritrarre il nome di ogni mese, l’ho accompagnato da alcuni fiori sparsi che raccolgo nel mio bosco-giardino per una composizione fotografica che chi segue il mio blog avrà notato ad apertura e benvenuto di ogni nuovo mese.

lp-11.aspx

Ho raccolto le 12 immagini per realizzare un calendario da regalare agli amici e ai parenti ma vorrei farne dono anche a uno di voi, sorteggiato tra tutti coloro che commenteranno questo post e lo condivideranno sulla loro pagina di facebook entro il 10 dicembre 2014.

calendario Collage

E’ possibile anche acquistare questo stesso calendario già pronto e impaginato, oppure se volete cimentarvi con altre grafiche e formati potete acquistare solo le 12 immagini dei mesi, qui troverete tutte le modalità.

Se invece vi piace divertirvi utilizzando vostre immagini, qui potete trovare alcuni programmi per creare calendari digitali.

Questo post partecipa all’iniziativa promossa da AboutgardenL’ortodimichelle  e GiatoSalò

Natale al  VERDE!

natalealverde-1

In linea con il periodo che stiamo vivendo, la creatività è di scena con le inedite e originali proposte di tanti blogger per un progetto davvero al passo con i tempi!

partecipano con me:

Aboutgarden  *Art and craft  *Cakegardenproject*Centopercentomamma  *Comida De Mama *Con le ballerine verdi  *Dana garden design  *Giardinaggioirregolare  *Giato Salò  *Home Shabby Home  * Hortusinconclusus  *Il Castello di Zucchero  *La malle de maman  *L’ortodiMichelle  *Orti in progress  *Ortodeicolori   *Passeggiandoingiardino *Piccolecose  *4piedi&8.5pollici * Quattro toni di verde  *Shabbysoul *Ultimissime dal forno  *Un giardino in diretta  *25mqdiverde  *Verdeinsiemeweb *

Puoi sfogliare e pinnare tutte le immagini dell’iniziativa nella board dedicata al Natale al VERDE in Pinterest 


Fiori e piante sulle tazze da te

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Bastano poche foglie di te
o di una pianta officinale e l’acqua calda si trasforma in un infuso profumato e spesso curativo che sorseggiato in una vecchia tazza in porcellana decorata si trasforma in una vera coccola!

Pila tazza

I vegetali sono protagonisti di uno dei riti più consumati al mondo, dalla materia prima utilizzata per la bevanda che può provenire anche dal giardino di casa per infusi o tisane, al soggetto che nella maggioranza dei casi decora le tazze. In principio le tazze erano decorate a mano e destinate al  mercato della nobiltà o della ricca borghesia, fu la scoperta della stampa con tecnica transferware che permise la produzione di massa.

tazza verde

I soggetti attingono al mondo vegetale, fiori, fogliame e volute si rincorrono su piatti e tazzine, i colori più utilizzati sono il blu, il rosso, il viola il verde e il marrone dove il blu e il marrone sono all’opposto per pregio di materia prima utilizzata per la colorazione e dove il blu risulta molto ricercato e costoso.

tazzina verde

Mentre a John Brooks, incisore irlandese, è accreditato il primo brevetto per il transferware nel 1751, spetta a John Sadler e Guy Green di Liverpool il merito di averne perfezionare la tecnica a partire dal 1756. L’idea di applicare la tecnica transferware alle piastrelle e alle stoviglie nacque dall’avere notato l’uso di alcuni ritagli di stampa applicati da acumi bambini su pezzi rotti di ceramica usati poi come decorazione nelle case di bambola.

La tecnica nel tempo si è raffinata ma gli oggetti antichi che presentano qualche imperfezione sono ancora più affascinanti. Per lavoro mi è stato richiesto qualche articolo con ricetta di infuso o tisana e dato fondo, per le fotografie, alla mia personale collezione di ho cercato sul web nuovi soggetti da ritrarre imbattendomi in una tazza di cui mi sono perdutamente innamorata. E’ comparsa una mattina tra le notifiche di Facebook e arrivava dalla pagina di Chiara Simonini. Chiara ha un’ attività di lunga data nel settore antiquario di oggetti vintage per la casa e la tavola e nel suo blog  Enjoy Coffee and More racconta la passione per il suo lavoro e in particolare per le tazze da te, tanto che non esce mai di casa senza avere nella sua borsa una fedele tazzina decorata con le rose e nel suo spazio su etsy vende meraviglie.

tazza da te  vittoriana con violetta

Ora grazie a Chiara al suo gusto e alla sua sensibilità la tazza inglese dai decori transferware verdi completa di due piattini e bricchetto per il latte, marchiata Williamson & Sons e fabbricata nel 1903 nello Stafforshire, è a casa mia, pronta per un prossimo servizio fotografico e per allietare qualche mio pomeriggio, le fa compagnia un’altra tazza vittoriana di fine ‘800 sempre proveniente dalla collezione di Chiara, finemente decorata con una violetta, il mio fiore preferito assieme alla rosa, non sono deliziose?

Vi consiglio di andare a trovare Chiara sul suo blog e seguirla nei migliori mercatini o fiere del settore del centro Italia a cui partecipa, per Natale ha preparato alcune idee regalo molto interessanti scelte con cura e provenienti direttamente in Inghilterra.


DIY: Kokedama with Hyacinthus #natalealverde

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Anche voi siete stati conquistati dai kokedama?

Così semplice e perfetta, la “perla di muschio”giapponese, racchiude al suo interno una piccola pianta, solitamente una specie perenne, le cui radici sono avvolte da verdi coltri di muschio che ne limitano la crescita nel tentativo di modellare e controllare la natura, tendenza derivante dalla più conosciuta tecnica bonsai.


kokedama giacinto ok

Anche se di effimera durata e per questo poco adatti a diventare perfetti kokedama, i bulbi si lasciano facilmente avvolgere dal muschio, semplificando l’esecuzione potrete preparare dei falsi kokedama che ne imitano l’estetica ma ne conservano il fascino.

 

kokedama cadeaux

La composizione è di facile mantenimento, non richiede interventi di concimazioni ma necessità di frequenti vaporizzazioni per mantenere vivo il muschio indicatore del grado di umidità.

vasi giacinto

Per il mio kokedama ho utilizzato un bulbo di giacinto dal fiore bianco ed ho completato la composizione con una tag handmade di buonaugurio! Ne basta uno per un piccolo regalo oppure tre o cinque (sempre in numero dispari) per realizzare una bella decorazione da adagiare su un vassoio o un bel piatto antico.

Per realizzare il Kokedama occorrono:

 - Hyacinthus orientalis.
 - Muschio.
- Filo di nylon o spago.

copertura con  muschio

Svasate la piantina e modellate la zolla di terra in forma sferica.
Avvolgete il pane di terra con le radici con del muschio fresco mondato della terra sottostante con la lama di un coltello. Fermate il muschio sulla sfera con un filo di nylon o uno spago passato più volte fino ad essere certi di aver bloccato tutti i frammenti.
Terminato il lavoro, nebulizzate con acqua. Il kokedama andrà posto in un luogo luminoso della casa.
Bagnate due o tre volte alla settimana o comunque quando la superficie si presenta asciutta vaporizzando o immergendo la sfera in una bacinella d’acqua e lasciando poi scolare quella in eccesso.

kokedama di giacinto su vassoio

Il kokedama dovrà essere ospitato su una superficie non porosa o nel caso dei string gardens, potrà essere appeso al soffitto mediante uno spesso filo di nylon.

Questo post partecipa all’iniziativa promossa da Aboutgarden , L’ortodimichelle e GiatoSalò

Natale al  VERDE!

natalealverde-1

In linea con il periodo che stiamo vivendo, la creatività è di scena con le inedite e originali proposte di tanti blogger per un progetto davvero al passo con i tempi!

partecipano con me:

*Art and craft *Cakegardenproject*Centopercentomamma *Comida De Mama*Con le ballerine verdi *Dana garden design *Giardinaggioirregolare *Giato Salò *Home Shabby Home * Hortusinconclusus *Il Castello di Zucchero *La malle de maman *L’ortodiMichelle*Non solo stoffa*Orti in progress *Ortodeicolori  *Passeggiandoingiardino *Piciecastagne *Piccolecose *4piedi&8.5pollici* Quattro toni di verde* SalviaeRosmarino* Shabbychicinteriors * Shabbysoul *Ultimissime dal forno *Un giardino in diretta *25mqdiverde *Verdeinsiemeweb*


orange pomander for Blossomzine

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Blossomzine
è un magazine trimestrale dedicato al mondo del verde in tutte le sue forme: giardinaggio, design, cucina vegetariana e non, moda, botanica, composizioni floreali.

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Blossomzine is a quarterly magazine dedicated to the world of green in all its forms: gardening, design, vegetarian and not cooking, fashion, botany, floral compositions.

pomander 2014

Dana è la grintosa direttrice che ha saputo dare forma a una rivista online di contenuto che da voce a una comunità di green bloggers internazionali; professionisti ed appassionati, che diffondono la cultura per le piante, i fiori e la natura mescolandola alla vita quotidiana.

***

Dana is the gritty director that has been able to give shape to an online magazine full of content that gives voice to a community of international green bloggers; professionals and enthusiasts, who spread the culture for plants, flowers and nature by mixing them to the daily life.

Blossomzine winter issue 2014

Avete già sfogliato l’ultimo numero?
a pag  51-52-53 vi racconto come realizzare i pomander, antica usanza medievale per profumare gli ambienti.

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You have already browsed the last number? 
at page 51-52-53 I tell you how to make pomanders, an ancient medieval custom to perfume rooms.

 

qui un breve video per QVC in cui vi mostro come realizzarli

Here is a short video for QVC in which I show you how to prepare them

 


DIY: nappe di aghi di pino #natalealverde

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Avevo salvato nella memoria
l’immagine di una nappina realizzata con aghi di pino, finalmente ho trovato la varietà giusta per realizzarla.

sacchetto con nappina

Aghi lunghi e accoppiati due a due, forse di Pinus pinaster o Pinus pinea raccolti in una pineta sulle prime alture di Celle Ligure.

ingredienti nappina con aghi di pino

Occorrente:

- Aghi di pino
– Fil di ferro da fiorista
– Spago
– Colla a caldo

giro nappina con fil di ferro

rifilo nappina

corda su nappina

Separate gli aghi dai rami e con il fil di ferro uniteli a formare un mazzetto. Con lo spago realizzate un cordoncino ritorto della lunghezza di circa 20/25 centimetri (segui qui le istruzioni). Senza tagliarlo dal gomitolo, fissatelo ai capi di fil di ferro, preparate un asola e avvolgete il filo di spago attorno agli aghi di pino fino a ricoprire 1 o 2 centimetri di altezza. Fissate con colla a caldo, tagliate il filo e nascondete l’estremità sotto la corda. Rifinite realizzando un nodo alla base del cordoncino.rifinitura nappina

Ho preparato un po’ di nappe per aggiungere una nota green ai miei regali. Uno lo conserverò per appenderlo alla chiave di un armadio oppure al pomolo di un mobile, non so, devo ancora decidere!

nappina con aghi di pino

Questo post partecipa all’iniziativa promossa da Aboutgarden , L’ortodimichelle e GiatoSalò

Natale al  VERDE!

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In linea con il periodo che stiamo vivendo, la creatività è di scena con le inedite e originali proposte di tanti blogger per un progetto davvero al passo con i tempi!

partecipano con me:

*Art and craft *Cakegardenproject *Comida De Mama* Dana garden design
* Giardinaggioirregolare *Giato Salò *Home Shabby Home *Hortusinconclusus  *Il Castello di Zucchero *La malle de maman
*L’ortodiMichelle *Non solo stoffa *Orti in progress
*Ortodeicolori   *Passeggiandoingiardino  *Piciecastagne *Piccolecose
*4piedi&8.5polliciQuattro toni di verdeSalviaeRosmarinoShabbychicinteriors *Shabbysoul *Ultimissime dal forno *Un giardino in diretta *25mqdiverde *Verdeinsiemeweb *

 


Brocante et jardins : un jour à Nice

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Sveglia presto lunedì 19 gennaio,
partenza da Genova per ‘Un  Jour à Nice’,

Brocante Reve d'Argile

ritorna Shabby Chic in the Garden Brocante et Jardins, viaggi alla scoperta di giardini particolari e dei più bei mercatini dell’antiquariato. Accompagnati da Simonetta Chiarugi e Sarah Tognetti, potrete partecipare alla gita di un giorno durante la quale visiterete uno dei mercatini più celebri e frequentati della costa azzurra.  Nizza vi aspetta con il MARCHÉ DES ANTIQUAIRES per l’appuntamento di ogni lunedì in Cours Saleya, nel centro della città vecchia. L’intera mattinata è dedicata al brocantage, per dare la caccia a piccoli e grandi tesori, avrete il tempo anche di addentrarvi nelle vie adiacenti al porto vecchio dove si concentrano negozi tipici e di antiquariato.  Nel pomeriggio, prima del rientro a Genova, è prevista invece la visita di un bel giardino francese per un fare un pieno di emozioni!

Se ancora non sapete cosa farvi regalare a Natale, ecco una proposta che unisce l’utile al dilettevole!!!

Per maggiori informazioni e prenotazioni potete scrivere una mail a:
simonetta_chiarugi@libero.it
sarahtognetti@yahoo.it
Ricordate il calendario aboutgarden? Ecco il risultato del sorteggio
complimenti alla vincitrice!
Schermata 2014-12-13 a 09.41.56

 


decorazioni per Natale con l’alloro #natalealverde

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Un tempo in Liguria,
ma anche in altre regioni d’Italia, le decorazioni di casa erano semplici frasche adornate con frutti colorati e biscotti o altri dolcetti. I “rami” di Natale, mai pinetti o puntali di abete, erano fronde o rami di piante rustiche nostrane come alloro, olivo, corbezzolo o ginepro, antesignani del classico abete nordico arrivato ben dopo il 1850 secondo quanto testimoniato  nel vocabolario genovese-italiano 
dove non esisteva ancora traccia del termine “albero di natale”

ghirlanda di alloro

peparazione corona
Anche i negozianti per le festivitá legavano all’esterno del loro esercizio un ramo di alloro o ginepro decorato con frutti e nastri  a ricordare l’antico uso di fronde bene auguranti agitate ai cortei degli imperatori tornati vittoriosi dalle guerre o per osannare Cristo.

pandouce disegno

Per i liguri il vero simbolo del Natale è il pandolce, la frugalitá dell’impasto e lo stesso scarno termine per identificarlo lo rendono ben distinto dal “panettone” milanese o dal senese “panforte” o dal laziale “pangiallo”. L’antico “pandolce” inizialmente chiamato pan di Natale, é quello alto, il basso , lo sciasso, é venuto dopo anche per l’aggiunta di molti canditi.

ramo di alloro
Il rito prevede cheal centro del pandolce vi fosse piantato un ramoscello di alloro o per altri di olivo. Il piú giovane dei presenti toglieva il ramoscello e l’anziano di famiglia provvedeva a tagliare il pane e distribuirlo tra i commensali, un gesto che richiama al rito testamentario compiuto da Cristo.

pandouce genovese

Ogni anno in preparazione del Natale, amo sfogliare il libro della Sagep, vecchia casa editrice ligure, ‘Natale in Liguria’, caro ricordo regalato da un’amica. Raccoglie usi e tradizioni della nostra terra e alcuni brani sono stati riportati in questo racconto, le fotografie le ho scattate lo scorso anno a casa di Sarah Tognetti quando ad agosto abbiamo messo in scena un Natale di tradizione ligure e dove quindi l’alloro era utilizzato come unico ornamento verde.

Auguro a tutti voi un sereno Natale

Questo post partecipa all’iniziativa promossa da Aboutgarden , L’ortodimichelle e GiatoSalò

Natale al  VERDE!

natalealverde-1

In linea con il periodo che stiamo vivendo, la creatività è di scena con le inedite e originali proposte di tanti blogger per un progetto davvero al passo con i tempi!

partecipano con me:

*Art and craft *Cakegardenproject *Comida De MamaDana garden design
Giardinaggioirregolare *Giato Salò *Home Shabby Home *Hortusinconclusus 
*Il Castello di Zucchero *La malle de maman
*L’ortodiMichelle *Non solo stoffa *Orti in progress
*Ortodeicolori   *Passeggiandoingiardino  *Piciecastagne *Piccolecose
*4piedi&8.5pollici * Quattro toni di verdeSalviaeRosmarinoShabbychicinteriors *Shabbysoul *Ultimissime dal forno *Un giardino in diretta *25mqdiverde *Verdeinsiemeweb *



DIY: paper cut con vischio

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E’ lunga e complicata la coltivazione del vischio
il seme impiega 1-2 anni per formare la falsa radice ed il pieno sviluppo si ha dopo altri 4 o 6, a seconda dell’albero su cui di decide di allevarlo. Per festeggiare il capodanno con un beneauguramte ramo di vischio, in alternativa a quello vero, perchè non realizzarlo seguendo un’antica tecnica di ritaglio molto popolare nella metà del 18 ° secolo e ora ritornata di gran moda?

vischio buon anno

A mano libera si segue la “silhouette” di una figura per ritagliarla ritaglia, solitamente su carta scura, e poi sovrapporla ad un supporto con sfondo più chiaro e contrastante. Ecco che il vischio Viscum album ritagliato in cartoncino nero diviene dunque nigrum

vischio disegno

scarica da qui l’immagine del vischio

Prima dell’avvento della fotografia, i profili silhouette ritagliati con carta nera erano il modo più economico ed efficace in alternativa al ritratto in miniatura.
La parola silhouette deriva dal nome di Étienne de Silhouette, un ministro delle Finanze francese che nel 1759, costretto dalla crisi del credito, impose severe richieste economiche al popolo francese, in particolare i ricchi. Il suo nome divenne sinonimo di qualsiasi cosa fatta a basso costo e il termine è stato nei secoli esteso per descrivere la rappresentazione di una persona o di un oggetto.

paper cut

La tecnica di intaglio, ora chiamata paper cut, anche se divenuta di gran moda nel 1700, ha origini più antiche in quanto ne sono state ritrovate tracce nel 207 a.c nella Cina settentrionale. In origine gli intagli erano legati a pratiche religiose e cerimoniali ma quando la carta divenne di uso più popolare, le immagini iniziarono a essere incollate su pareti mobili e finestre, fino ad essere incorniciate.

PAPER CUT CON VISCHIO

Occorrente

- cartoncino colorato 200 mg.
– cutter di precisione con lama affilata.
-matita.
-gomma.

Per realizzare il paper cut tracciate un disegno su un foglio, oppure utilizzate la fotocopia dell‘immagine in allegato,  e fissatelo con un piccolo pezzetto di scotch di carta ad un supporto in cartoncino 200 mg. Ritagliate seguendo le linee del disegno con un cutter di precisione di qualità.

Il mio paper cut con vischio per augurarvi Buon Anno!


Edera topiata

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“L’amicizia ha scelto per emblema l’edera”
scrive nel 1819 Charlotte de Latour nel volumetto Le Language des Fleurs (delizioso testo di cui consiglio l’acquisto e la  lettura), la pianta sempreverde infatti nella crescita salda i suoi tralci ad ogni sostegno che incontra. Di poche esigenze colturali, Hedera helix ha il pregio di adattarsi alla coltivazione in vaso e di avere una chioma sufficientemente malleabile da essere guidata a piacimento su supporti o particolari armature che ne disegnano una nuova forma.

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“Friendship has chosen ivy as emblem” in 1819 Charlotte de Latour wrote in the volume Le Language des Fleurs (delicious text I recommend to buy and read), as a matter of fact this evergreen plant, while growing, interlaces its branches to every support that comes across. Of low maintenance, Hedera helix has the advantage to adapt to growing in pots and have a canopy malleable enough to be driven at will on other supports or special armor that draw a new shape.

Edera

Scegliete tra le differenti varietà, piante dalla crescita lenta e dalle foglie più piccole, predisponete al centro del vaso il sostegno che puó semplicemente essere costituito da un cerchio ottenuto piegando in forma un fil di ferro le cui estremità si conficcano saldamente nel terriccio. Il cerchio puó essere sostituito da un cuore o divenire una sfera, la fantasia non ha limiti ma le forme classiche sono sempre le più eleganti.

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Choose among the different varieties plants from slow growth and smaller leaves, predispose at the center of the pot the support which can simply consist of a circle obtained by bending a wire sticking firmly its ends in the soil. The circle can be replaced by a heart or become a sphere, imagination has no limits but the classical forms are always the most elegant ones.

Edera helix

Dovrete seguire la crescita dell’edera per guidare i nuovi getti sull’armatura fino a che non sia interamente ricoperta.

In seguito procedete a regolari potature di sfoltimento o all’eliminazione di eventuali porzioni secche. Annaffiate la vostra edera due o tre volte a settimana e  posizionatela in un luogo luminosa lontana da fonti di calore. Ogni tanto per rimuovere la polvere, lavate la pianta sotto il getto d’acqua della doccia o con il vaporizzatore.

Riprodurre l’edera è pittosto semplice, si utilizza la talea, in qualsiasi periodo dell’anno, anche se è preferibile procedere a luglio-agosto o ottobre-novembre. Le talee, lunghe 10-15 cm., devono essere messe a radicare con una miscela di torba e sabbia in parti uguali. Se si vogliono ottenere esemplari rampicanti, le talee devono essere prelevate da rami giovani invece se ottenute da rami adulti danno origine a piante a portamento cespuglioso e non rampicante. Le talee di alcune varietà, radicano bene anche in acqua, non appena compariranno le radici dovrete trapiantarle in vasi con torba e sabbia.

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You will have to follow the growth of ivy to lead the new shoots on the armor until it is completely covered.

Later on proceed to regular pruning or to remove any dried portions. Water your ivy two or three times a week and place it in a bright place away from heat sources. Occasionally to remove dust, wash the plant under the stream of water from the shower or with a vaporizer.

Ivy is rather simple to duplicate, use the cuttings, at any time of year, although it is preferable to proceed in July-August and October-November. The cuttings, 10-15 cm long, must be left to root with a mixture of peat and sand in equal parts. If you want to get climbing specimen, cuttings should be taken from young branches, if obtained from adult branches they will instead give rise to bushy and not climbing plants. With cuttings of some varieties, root well also in water, as soon as roots will appear transplant them in pots with peat and sand.


Ceropegia Woodii, collana di cuori

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Ama la luce, ma non il sole diretto,
un po’ di umidità, ma rifugge i ristagni idrici, Ceropegia Woodii se trova le giuste condizioni vegetative prospera felice producendo lunghi e sottili fusti ricadenti imperlati da cuorifomi e carnosette foglioline che si susseguono a intervalli irregolari.

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It loves the light, but not direct from the sun, a bit of moisture, but not stagnant water, when Ceropegia woodii finds the right vegetative conditions it happily prospers producing long thin falling stems beaded by heart shaped and fleshy leaves that follow one another at irregular intervals.

Ceropegia  ph S. C. copia

Per questa peculiarità la pianta è anche romanticamente chiamata collana di cuori, è adatta a essere coltivata in vasi sospesi o posti su mensole per dar modo ai sui rami di crescere liberi raggiungendo spesso oltre il metro di lunghezza. Ci sono piante che si fanno notare per la forte personalità C. woodii seppur di esile aspetto, con grazia impreziosisce e arreda con verdi cuoricini mensole e pareti. E’ una pianta attraente non tanto per la fioritura ma per la forma e per il colore delle belle foglioline che presentano la pagina superiore marezzata grigio argentea e quella inferiore tendente al violetto. I piccoli fiorellini imbutiformi sono presenti a partire da primavera fino a quasi tutta l’estate, Linneo aveva dato il nome alla pianta paragonando l’aspetto delle infiorescenze a una piccola fontana di cera: il nome Ceropegia deriva infatti dall’unione delle due parole greche ‘keros’ che significa cera e ‘pege’ fontana.

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Because of this peculiarity the plant is also romantically called necklace of hearts, it is suitable to be grown in pots to be hanged or placed on high shelves to give way to the branches to grow free, they often reach over a meter in length. There are plants that are noted for their strong personality C. woodii although its slender appearance, gracefully embellishes and decorates with green hearts shelves and walls. It is an attractive plant not only for its flowering but for the shape and color of its beautiful leaves that have silvery gray marbled top page and purplish bottom one. The small funnel-shaped flowers are present from spring until almost the end of summer, Linnaeus gave the name to the plant by comparing the appearance of inflorescences to a small fountain of wax: Ceropegia the name derives from the union of two Greek words ‘keros’ meaning wax and ‘pege’ fountain.

Ceropegia casa ph. S.C copia

Appartenente alla famiglia delle Asclepiadaceae, è una succulenta il cui genere comprende circa 200 specie originarie dell’Africa, isole asiatiche e Canarie, necessita quindi delle stesse situazioni climatiche dei luoghi di origine ed è perciò adatta a essere coltivata in appartamento dove ritrova temperture che non scendono al di sotto dei 10° – 15° e richiede un luogo luminoso per vivere a lungo contenta.

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Belonging to the Asclepiadacae family it is a succulent whose genus comprises about 200 species original from Africa, Asia and the Canary islands, therefore it requires the same climatic conditions of the places of origin and is therefore suitable to be grown indoor where it finds temperatures not below 10 ° – 15 ° and requires a bright place to live long and happy.

riproduzione ph. S.C copia

brevi note colturali

C. Woodii non necessita di un vaso di grandi dimensioni, ma occorre che esso sia provvisto di fori di drenaggio, il ristagno idrico è nemico infatti delle sue radici per questo va bagnata una volta la settimana con immersione del vaso in altro contenitore pieno d’acqua fino a quando la terra risulti inzuppata. Lasciata scolare l’acqua in eccesso possiamo riporre la pianta con il suo vaso in un più grazioso cachepot. Attendere che il terreno sia secco tra un’innaffiatura e l’altra. In estate forniamole aiuto con un po’ di concime a base di magnesio e fosforo. In epoca di riposo vegetativo invece, tra l’autunno e la primavera, occorre usare l’acqua con più parsimonia e sospendere le concimazioni. E’ facile moltiplicarla, tanto da talea prelevando porzioni di circa 20 centimetri da interrare in una miscela specifica per cactus o costituita da 1 parte di torba, 1 parte di terriccio e 2 parti di sabbia o perlite, quanto dai bulbilli che si formano alla base dei fiori alla fine del loro ciclo vegetativo. Il piccolo bulbo dovrà essere posto sul terreno interrandolo appena, separato da esso da un sottile strato di ghiaietta per mantenerlo asciutto, potrà essere staccato dalla pianta madre al momento dell’impianto o lasciato legato ad essa fino a quando radicherà. Vaporizzare con acqua per mantenere sempre umido il terriccio fino alla comparsa delle prime radici e dei nuovi germogli.

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short plant care:

C. woodii does not need a large pot, but it must have drainage holes, water stagnation is indeed the enemy of its roots therefore the plant needs to be bathed once a week by diving its pot in another container full of water until the soil appears soaked. Let the water in excess drain and then place the plant with its pot in a more graceful cachepot. Wait until the soil is dry before watering again. In summer let’s help it by providing a bit of fertilizer based on magnesium and phosphorus. In time of dormancy instead, between autumn and spring, it is necessary to use water more sparingly and stop fertilizing. It’s easy to multiply it, both from cuttings withdrawing portions of about 20 centimeters to be interred in a specific mixture for cactus (consisting of 1 part of peat, 1 part of loam and 2 parts of sand or perlite), and from bulbils that form at the base of the flowers at the end of their growth cycle. The small bulb must be placed on the soil slightly interred, surrounded by a thin layer of gravel to keep it dry, it will be ready to be detached from the mother plant at the time of the installation or left tied to it until it will make roots. Spray with water to keep the soil moist until the appearance of the first roots and new shoots.

foto e testo by me da Vivere Country maggio 2013

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erba miseria

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Forti e indistruttibili le ‘erbe miseria’,
come comunemente vengono chiamate forse a sottolineare le misere cure di cui necessitano, sono erbacee perenni appartenenti alla famiglia delle Commelinaceae, furono importate in Europa nell’800 dalle calde latitudini del continente americano, e in Italia riscossero successo solo dalla seconda metà degli anni cinquanta, quando trovarono posto negli appartamenti e nei giardini dove le temperature non scendono mai sotto ai 10 -15 °C.

tradescantia

Anche le piante spesso seguono l’andamento del mercato e forse Tradescantia è ancora scarsamente considerata, meritevole invece di essere apprezzata per le doti di grande adattabilità agli interni domestici o agli uffici e per le esigue esigenze colturali.stampino su vaso

idea per decorare un vaso

Si mescola con disinvoltura ed eleganza agli elementi d’arredo, sono circa 70 le specie tra le quali scegliere le più indicate allo stile della casa, giocate con i colori osando un contrasto o utilizzando il tono su tono. Di forma più compatta come Tradescantia repens che si può potare in forma sferica o come la Tradescantia a fogliame scuro, inaspettatamente chiamata Tradescantia pallida, una tra le più resistenti alle temperature esterne, risalta in tutta la sua bellezza su marmi o arredi chiari o si fa più discreta se accostata ad un mobile in noce. Scegliete invece la morbida cascata di foglie più piccole e variegate di Tradescantia fluminensis ‘Variegata’ per creare un’atmosfera più romantica.

brevi note colturali

Tradescantia ricerca posizioni molto luminose lontane dalla luce diretta del sole che rischia di bruciarla e non supporta i luoghi bui, dove allunga i suoi steli e le foglie tendono a perdere la variegatura o il colore. Innaffiate due volte a settimana in estate e ogni 10 giorni in inverno lasciando asciugare la superficie del pane di terra tra un’irrigazione e l’altra. Se trascurate di bagnarla, non succede nulla, è una pianta adatta anche al giardiniere più distratto o di chi ha poca dimestichezza con le piante! In primavera e in estate, all’apice dei fusti, sbocciano fiori formati da soli tre petali triangolari di dimensione e colore che variano a seconda della specie, e possono essere bianchi, rosa, viola o blu intenso. Durante il periodo vegetativo primaverile, gradisce un fertlizzante liquido specifico per piante verdi ogni 15 giorni circa


DIY: vestito nuovo per un vaso

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Fatevi aiutare dai bimbi di casa
per creare una facile ed originale decorazione per rinnovare i più classici vasi di terracotta. Può essere un volo di farfalle che si posa sulla superficie del vaso, delle stelle oppure un cuore o tutto quello che la vostra fantasia può suggerire.

vaso con farfalle

occorrente:

- vaso di terracotta
– pasta sintetica per modellare color terracotta
– colla a caldo
– formina
– stecchino in legno da spiedino

farfalla

Stendete uniformemente la pasta modellabile colore della terracotta con un mattarello. Ritagliate le figure con la formina preferita. Attendete che la pasta sia bene asciutta ed eventualmente se nell’essiccatura notate qualche imperfezione applicatene ancora un po’ diluita con acqua fino a rendere la superficie omogenea e ben levigata.
Con l’aiuto di una pistola per colla a caldo, applicate le figure sulla superficie del vaso.

stecchino su farfalla

colla a caldo Con la stessa formina potete ritagliare due figure da sovrapporre su uno stecchino di legno da spiedino per creare un decoro aggiuntivo o un’etichetta in coordinato.

 


annotazioni creative #gennaio2015

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Anche se a metà mese,
gennaio offre ancora molti spunti di lavoro e appuntamenti green.
Ringrazio per l’appoggio e l’aiuto gli amici di FB, che dopo consultazione pubblica, mi hanno sostenuta nella decisone di proseguire a pubblicare questa rubrica.
Ecco dunque le mie segnalazioni!

gennaio x annotazioni creative

Domenica 18 gennaio

a Ronco Scrivia si terrà la XIII edizione del MANDILLO DEI SEMI, libera festa dello scambio ed esposizione di semi autoriprodotti, lieviti di casa, antichi cereali e frutta tradizionale. La manifestazione organizzata da CONSORZIO DELLA QUARANTINA e RETE SEMI RURALI è dedicata ai contadini, agli ortolani per mestiere e per diletto, ai raccoglitori di semi e a tutti gli appassionati del mondo e della cultura rurale. Quest’anno, oltre al tradizionale scambio, saranno allestite esposizioni pomologiche con la collezione dei grani antichi raccolti dalle associazioni della Rete Semi Rurali che hanno aderito all’iniziativa Let’s cultivate diversity, con la collezione di 350 varietà da patate del Consorzio della Quarantina, con la mostra della biodiversità del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, con le centocinquanta mele tradizionali raccolte da Enzo Melegari (Parma), una parte della mostra “Frutti di cera i Garnier Valletti gentilmente offerto dall’Istituto Agrario di Todi e e altre esposizioni di vivaisti.

per maggiori info qui.

Brocante Reve d'Argile

Lunedì 19 gennaio

Tour Shabby Chic in the Garden

Un giorno per visitare il MARCHÉ DES ANTIQUAIRES di Nizza, uno dei mercatini più celebri e frequentati della costa azzurra, appuntamento di ogni lunedì in Cours Saleya, nel centro della città vecchia. Mattinata dedicata al brocantage, per dare la caccia a piccoli e grandi tesori, avrete il tempo anche di addentrarvi nelle vie adiacenti al porto vecchio dove si concentrano negozi tipici e di antiquariato.  Nel pomeriggio, prima del rientro, è prevista la visita al giardino Clos-du-Peyronnet per un fare un pieno di emozioni!

Siete ancora in tempo per iscrivervi, ultimissimi posti disponibili! Lasciate qui un messaggio

Per informazioni e iscrizioni
tel. 3391925652  – simonetta_chiarugi@libero.it

cartolina bello d'inverno

entro fine gennaio 2015

siete inoltre ancora in tempo per iscrivervi all’ottavo Campus di Maestri di Giardino, Bello d’Inverno 6-7 e 8 febbraio 2015. In inverno il giardino rivela la sua struttura, è questo il momento di intervenire per apportare migliorie e per prepararlo alla bella stagione, un team di maestri di grande eccezione vi accompagna in un percorso di ampio spettro per poter vivere meglio il proprio giardino. Si alterneranno lezioni pratiche e teoriche di fotografia, potatura, composizione e land art, osservazione della natura e molto altro ancora. Il Campus ha per cornice due poetici giardini: quelli di Ruggero Bosco a Santa Marizza di Varmo e di Mirella Presot Collavini a Rivignano. Siamo in provincia di Udine, in Friuli Venezia Giulia, terra di confine e di scambio, dove la forza e la rudezza della natura si mischiano a fiabe e misteri.

Io sarò presente, vi aspetto!

Per informazioni e iscrizioni
Ass. Maestri di Giardino
tel. 3292515637  – campus@maestridigiardino.com


Seeds of LOVE 2015

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Meglio tardi che mai…

SOL

Anche quest’anno partecipo Seeds of Love, un evento internazionale con circa 120 partecipanti, provenienti da molti Paesi europei e altre parti del mondo.

Uno scambio amatoriale di semenze tra diversi appassionati di giardinaggio, ideatrice dell’iniziativa Isabelle creatrice di A little bit of paradise, bravissima giardiniera e compositrice di bouquet.

A pochi giorni dalla chiusura dell’evento, ho preparato la lista dei semi per lo scambio. Provengono principalmente dalla scorta dell’ultimo viaggio per giardini che ho fatto con il mio amico Edoardo.

Cleome spinosa bianca

Cynara cardunculus

Delphinium blu

Dianthus barbatus

Galega officinalis

Tagete erecta Ivory

Tithonia rotundifolia

Qui potete leggere le istruzioni del SOL



jardin Clos du Peyronnet

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Ci sono giardini che emanano un fascino particolare
che va al di là della loro costruzione o della collezione di piante che li anima. Certo poi che se sono ritagliati in un ettaro di terreno della prima collina alle spalle di Mentone a pochi chilometri di distanza dal promontorio della Mortola (quello dei giardini Hanbury per intenderci) hanno ben pochi rivali!

scalinate

scorci

vaso di anduze

scorcio con agave
Clos du Peyronnet, é ancora una piccola oasi di serenità che dal 1915 ha visto alternarsi tre generazioni di Waterfield. Costruito su un vecchio uliveto dall’Architetto paesaggista inglese Humphrey Waterfield, nonno dell’attuale proprietário come luogo di acclimatazione di piante subtropicali, mediterranee e bulbose del Sud Africa, il giardino ha subito un restauro nel 1950-1960 e un successivo intervento nel 1976 quando William Waterfield elesse la proprietà a principale dimora.

targa commemorativa

Il proprietario ha accolto il nostro gruppo con grande competenza e cortesia e ci ha condotti alla visita del suo giardino che si sviluppa su più livelli come da tipica tradizione rivierasca. Benché a metà gennaio, la visita é stata allietata dalla fioritura della mimosa, della budleia e di alcuni iris, che hanno confermato la benevolenza del luogo. Il giardino fa da contorno ad una dimora di inizio secolo la cui facciata é ingentilita dall’abbraccio di una centenaria Wisteria sinensis che anche se in veste invernale faceva la sua bella figura.

casa proprietà

Scalinate in pietra collegano i vari livelli e in punti strategici sono collocati antichi vasi di varie fogge, materiali, modelli e provenienza, collezionati nel tempo dal proprietario.

vaso piccolo Anduze

vasi

Al centro del giardino tre vasche d’acqua , dislocate su altrettanti fasce di terreno, disegnano una piacevole scenografia che crea movimento.

vasche

vasche acqua

sotto magnoliaSospesi in un atmosfera fuori dal tempo, abbiamo trascorso un piacevole pomeriggio, tra chiacchierate botaniche ed offerte di talee e salutato il nostro ospite ci siamo diretti verso casa con la speranza che un luogo simile possa splendere ancora a lungo.

Apertura:
tutto l’anno solo su appuntamento.

Informazioni:
Jardin Clos Du Peyronnet si trova in Viale Aristide Briand, 06500 Menton, Francia, telefono +33 (0) 6 63 68 63 76.

Ingresso 10 euro.
visite guidate in lingua francese e inglese.
e-mail:


Rose: prima potatura di stagione

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“E’ giunto il momento di potarle, le rose.
Munitevi di cesoie affilate, il taglio deve sempre essere netto; se volete indossare i guanti sceglieteli leggeri, il tatto non deve sparire sotto pellami o tessuti robusti. Dovete sentire anche con il tatto quello che state facendo, se evitate i guanti è anche meglio e se vi pungete malamente disinfettatevi, of course. I rami delle rose non sono grossi, e voi dovete intervenire vicino a zone delicate e spesso il guanto impedisce manovre leggere. La potatura si può fare in due tempi: ora, quella che serve ad accorciare i rami più lunghi, i più disordinati e a contenere prorompenti forme selvagge. Questo in previsione di eventuali nevicate sotto le quali i rami più lunghi potrebbero malamente spezzarsi. In marzo, poi si procederà alla potatura più precisa, di contenimento, di sfoltimento, di ripresa dell’armonia e della forma originaria dell’arbusto.

disinfettare fiammadisinfettare le lame con la fiamma di un accendino

potatura rose

Nell’ordine: potatura di rimonda, cioè tagliare tutti i rami morti o moribondi, sono neri o quasi, mezzi vuoti, quasi secchi. Pulire bene anche all’interno della pianta, l’aria deve girare, il sole dovrà entrare.

corretto taglio

Poi, nell’accorciare il ramo, non andate troppo per sofismi, accorciatelo e basta, sempre con taglio obliquo con la parte in discesa verso l’esterno, di poco sopra la gemma (5mm) e dalla parte, appunto, opposta alla gemma stessa, così l’acqua sgronda via. Poi a marzo vi dirò il resto. Ricordate che la rosa fiorisce sempre sul ramo dell’anno, per cui sopporta anche potature drastiche. Senza fare sfaceli, però, c’è sempre metodo, in tutto. A marzo, dunque…”

Questi consigli di potatura sono stati scritti per Aboutgarden, da Dede Mussato, progettista botanica e tecnico del verde. Ha realizzato numerosi terrazzi e giardini in città, campagna e montagna e  tenuto corsi di giardinaggio, organizzato un concorso per giovani progettisti di giardini e seguito la ristrutturazione del chiostro di un convento.

E a proposito di rose…

Love Song Tom Carruthcredits

In collaborazione con Vivaio Pozzo vi segnalo la possibilità di partecipare ad un Giveaway per aggiudicarvi la bellissima Rosa ‘Love Song’ creata dall’ibridatore americano Tom Carruth nel 2011. Vi concquisterà per il suo aspetto decisamente Shabby Chic, dato dallo straordinario colore dei petali che assume una tonalità mauve molto affascinante. Tom Carroth è un ibridatore californiano, curatore della collezione Rose alla Huntington Library & Botanical Garden che e ha creato oltre 100 varietà di rose.

Per aggiudicarvi Rosa ‘Love Song’,  aggiungete il vostro like alla pagina FB del Vivaio Pozzo e a quella di Aboutgarden dove dovrete inoltre lasciare un messaggio entro la mezzanotte di lunedì 1 febbraio per essere sorteggiati.


Anemone dei boschi

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“Attraversare un bosco
dove gli anemoni hanno deciso di mettere dimora, è un’incanto che difficilmente si scorda. Tra le fioriture che annunciano la primavera, questa piccola erbacea perenne rizomatosa che non supera i venti e poco più centimetri in altezza, si fa comunque notare per le candide corolle a cinque o sei petali che illuminano come fossero stelle, il buio del sottobosco.

Anemone blanda 1

Adatta al giardino ombroso e un po’ selvaggio, Anemone nemorosa nome che allude alla facilità con cui il vento, anemos, disperde il suo fiore e nemus in riferimento all’habitat boschivo, ama i terreni ricchi di humus, soffici e leggermente umidi e guai a regalarle concime o letame fresco, è una pianta rustica e poco esigente che sceglie in autonomia dove affondare i rizomi riparandoli sotto qualche roccia, protetti da morbido muschio piuttosto che ai piedi degli alberi e trova nel terreno tutto il nutrimento che le è sufficiente.

Anemone del bosco

Si moltiplca oltre che da seme, anche e più facilmente per divisione di rizomi, l’operazione è da effettuare in primavera quando persa la parte aerea, andranno di poco sotterrati prestando attenzione nella manipolazione in quanto l’intera pianta, come tutte le appartenenti alla famiglia delle ranuncolacee, è velenosa.

Anemone nemorosa-

Tanto è felice in primavera quando gode dell’umidità dell’aria e del terreno, quanto soffre le condizioni asciutte estive che riesce a tollerare poichè in stato di riposo vegetativo, gioveranno tuttavia innaffiature a supplemento di quelle naturali offerte dalle piogge”.

da un mio articolo pubblicato su Vivere Country febbraio 2014, il nuovo numero è in edicola!


annotazioni creative #febbraio2015

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Anche febbraio è arrivato…

Sempre più voglia di primavera, vi propongo un primo appuntamento organizzato dalla Delegazione FAI di Savona, se qualcuno avesse piacere di dedicare il giorno di San Valentino all’amore per la cultura, noi vi aspettiamo! Così come vi aspetto per  il workshop Shabby & Flowers organizzato assieme a Sarah. Segnalo infine per giovani  amanti dell’agricoltura, un opportunità davvero interessante!!!

foto 3

Sabato 14 febbraio

“An afternoon tea with D.H.Lawrence” ore 16,00 presso Hotel Miramare – Via Aurelia 70 – Spotorno

La Delegazione FAI di Savona vi invita a un pomeriggio letterario per ricordare il soggiorno a Spotorno dello scrittore inglese David Herbert Lawrence attraverso testimonianze, immagini e racconti, illustrati dal professore Domenico Astengo. La lettura in inglese ed in italiano delle principali lettere in cui il grande narratore descrive la cittadina ligure, i suoi abitanti, la vita della Riviera nel 1925 e il vero tè inglese, offerto dai proprietari dell’hotel Miramare, ci faranno rivivere l’atmosfera della sua epoca.

In cerca di riposo, dopo lunghi e faticosi viaggi, e battaglie infinite contro la censura, il grande scrittore Lawrence e sua moglie Frida giungono a Spotorno il 15 novembre 1925, per alloggiare all’hotel Miramare,: “E’ un amabile giorno di sole, c’è un mare turchino, e io siedo a scrivere fuori, sul balcone, giusto sopra la spiaggia.”. L’hotel Miramare, era di proprietà del signor Capellero, padre di Rina Secker, l’attraente e volitiva moglie anglo-italiana dell’editore londinese di Lawrence, Martin Secker. Inaugurato il 3 luglio 1910, l’hotel aveva 20 stanze, una dependance nell’adiacente Villa Maria, ed una propria spiaggia privata. Fiancheggiato da palme, con i suoi 4 piani dipinti di rosa, ancora oggi l’hotel fa bella mostra di sé sul lungomare di Spotorno. Dopo una settimana si trasferiscono a Villa Bernarda, una tipica costruzione ligure a 3 piani appena sotto il castello che domina il paese, dove trascorreranno i successivi sei mesi. La villa apparteneva a Serafina Astengo, moglie dell’affascinante tenente dei bersaglieri Angelo Ravagli, che alla morte dello scrittore inglese diventerà il terzo marito di Frieda. “Il sole splende, l’eterno mediterraneo è blu, le ultime foglie cadono dalla vigna nel giardino. Ho fatto una piccola scorta di vino rosso e bianco, del giardino di questa casa. Mangiamo pollo fritto e pasta, con intensi aromi di rosmarino e basilico. C’è qualcuno che arrostisce sempre il caffè, e le arance sono già mature sugli alberi. “Dal suo soggiorno spotornese e dagli eventi che si svolgeranno, nascerà uno dei romanzi più famosi del Novecento “l’amante di Lady Chatterley”.

Per info e prenotazioni: tel. 338 6669808

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entro il 15 febbraio

Scade il 15 febbraio 2015 la possibilità di partecipare al bando del progetto TERRE ORIGINALI per idee imprenditoriali legate al recupero e alla messa in coltura dei terreni delle Langhe Monregalesi. In palio concessione dei terreni per 3 anni senza canone e un’assistenza a 360°, iniziativa sperimentale pensata per rispondere ai problemi emergenti dei terreni incolti, della disoccupazione giovanile e del ricambio generazionale nella gestione agricola.

Il progetto – attivato dal Mercato Contadini delle Langhe, Cantina Clavesana, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Comizio Agrario di Mondovì e Make a Cube3 e immaginato come modello riproducibile successivamente su altri territori – sarà finalizzato a raccogliere idee imprenditoriali legate al recupero e alla messa in coltura dei terreni delle Langhe Monregalesi tra Ceva, Mondovì, Dogliani, Clavesana, Carrù e Cherasco (tutti comuni in provincia di Cuneo) e alla trasformazione delle materie prime locali in prodotti lavorati. Con l’iniziativa Terre Originali  si cerca di facilitare l’interazione fra i terreni incolti e i giovani per rendere e mantenere produttive terre che sono o diverranno incolte a breve garantendone, allo stesso tempo, la tradizionale biodiversità.

Per info: daterramarginaleaterraoriginale.wordpress.com/terre-originali-bando-2014/

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Domenica 1 marzo

Con Sarah Tognetti, abbiamo organizzato una giornata dedicata ai fiori, allo stile shabby e alla primavera.
Durante il workshop Shabby & Flower imparerete a fare una corona per essere regina anche solo per un giorno e ghirlande per creare un angolo decor di casa con i fiori più belli che regala la primavera. Storia, tecnica e differenze per realizzare decorazioni floreali da indossare, ammirare o da regalare. Scegliere e acquistare le piante e i bulbi di stagione, segreti di coltivazione a prova di pollici non proprio verdi e gli amanti dello stile shabby, imparereranno a creare una piccola alzata in legno per accogliere le decorazioni o qualsiasi altra cosa apprendendo tutti i segreti della tecnica base per trasformare qualsiasi mobile e oggetto unico e personale.

Per maggiori informazioni sullo speciale workshop Shabby & Flowers potete scrivere una email a:

simonetta_chiarugi@libero.it
– sarahtognetti@yahoo.it


Spaventapasseri

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Un tempo non c’era campo ne orto domestico
che non conoscesse lo spaventapasseri, in principio erano guardiani che percorrendo la campagna, eccentricamente acconciati di piume colorate, materiali rilucenti e oggetti tintinnanti avevano il compito di spaventare e allontanare gli animali selvatici e preservare il raccolto dai furti dei ladri.

Spaventapasseri

Figure onerose ben presto sostituite da fantocci che ne simulassero la presenza. Anche se lo spaventapasseri è ormai divenuto raro protagonista della vita rurale è molto ammirato e apprezzato quando lo si incontra e spesso è utilizzato a svolgere esclusiva funzione decorativa.

Non esiste un kit fai date, uno spaventapasseri deve essere fatto con quello che c’è in casa, vecchi vestiti, un manico di scopa, un fazzoletto sgualcito frutto della casualità o a esprimere la personalità del suo creatore per regalargli un poco di anima e cuore. Provate a realizzare questa bizzarra sentinella, proteggerà le vostre coltivazioni dai golosi uccelli ma ancora più importante sarà testimone di un autentico passato contadino.

da Vivere Country marzo 2014

Se vi piacciono gli spaventapasseri, vi segnalo La Casa degli Spaventapasseri, una struttura museale  realizzata all’interno di un ex mulino in Valsugana che ospita una singolare mostra frutto di una lunga ricerca etnografica e culturale condotta tra il 1980 e il 2000 in tutte le valli del Trentino. 


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