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annotazioni creative #luglio2015

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Il giardino dopo le eclatanti fioriture primaverili, si prende una piccola pausa, non sono purtroppo altrettanto a riposo i tanti insetti che quest’anno lo hanno preso di mira. Sembra infatti che assieme alle nuove piante introdotte siano anche giunti alcuni indesiderate bestioline, non credo sia un caso, dalle mie parti la biodiversità ha un gran brutto effetto. In ordine di new entry, microlumachine, cimici rossonere (carabiniere), senza parlare dell’oziorrinco!!! Help

luglio

entro il 31 luglio – concorso

Vi segnalo un concorso davvero da non perdere che mira a sensibilizzare la collettività alla tutela del verde. L’azienda promotrice è STIGA nata in Svezia nel 1934, è leader nella produzione di rasaerba e di un’ampia gamma di attrezzi motorizzati per il giardinaggio. Voi dovete metterci l’idea e condividerla con i vostri amici, Stiga mediante apposita commissione, premierà il miglior progetto proposto con un Voucher del valore di 4.000 € da spendere presso un rivenditore autorizzato per l’acquisto dei prodotti idonei alla messa in opera del progetto stesso. Cosa aspettate a partecipare? Gestite orti condivisi oppure un centro sociale dotato di un’area verde in attesa di manutenzione? Quasi provo anche io a partecipare, avevo in mente una sorta di banca comunale per attrezzature agricole, chissà che non sia la volta buona!

Make your world a better place

Manca pochissimo tempo alla conclusione del concorso leggete qui il regolamentoSTIGA sta aspettando la vostra idea, magari è quella vincente!

http://www.youtube.com/watch?v=yXHY0hlQy4I

4 e 5 luglio – mostra vivaistica

Il primo appuntamento del mese è per il 4 e 5 a Gressoney Saint Jean. Vi aspetto in Valle d’Aosta ad ARTEMISIA, la mostra vivaistica che organizzo per il secondo anno per la Proloco, dove sono di scena le piante e i fiori di montagna. Tanti gli appuntamenti in programma, esperti vivaisti si alterneranno per raccontare come curare le orchidee, piuttosto che i garofanini di montagna o le erbe aromatiche in alta quota. Ci sarà anche Dana Frigerio che per Blossomzine preparerà una mood boar floreale (non chiedetemi cos’è perché anch’io lo scoprirò quel giorno) Accompagneranno l’evento passeggiate botaniche e presentazioni di libri, ci sarò anche io con il mio “Buon Gardening“! Seguiteci su Facebook

Locandina Artemisia copia

– nel pollaio

Una delle cose che invidio a chi abita in campagna è la possibilità di allevare le galline. Quanto mi piacerebbe poter disporre di uova fresche tutti i giorni senza parlare della preziosa pollina utile da unire al compost! Per le mie galline (poche sia bene inteso) vorrei una casetta come questa.

house-l-chicken-coop-and-run-7_1

– al cinema

Infine vorrei trovare il tempo per andare al cinema, mi piacerebbe vedere Le regole del caos da maggio nelle sale italiane. Il film è interpretato da Kate Winslet  nel ruolo di un giardiniera scelta dal grande André le Notre per realizzare il giardino della reggia di Versailles. Lo segnalo anche a voi così che se riuscirete a vederlo prima di me, mi racconterete se vi è piaciuto!

film-le-regole-del-caos-kate-winslet-fotosource



antitarme naturale con l’elicriso

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Malgrado l’elicriso, Helichrysum italicum,
sia una pianta tipica della macchia mediterranea, diffusa naturalmente nei luoghi incolti e pietrosi, assolati e aridi delle regioni più calde, vive e prospera senza problemi anche nel mio bosco giardino, sebbene durante l’inverno le temperature siano tutt’altro che miti.

aromatic bouquet elicriso

Il nome elicriso deriva dal greco helios (sole) e chrysos (oro) e si riferisce alla forma e al colore giallo dorato molto luminoso dei suoi fiori. Per somiglianza di aroma, la pianta è anche chiamata falso curry o liquirizia ed è da sempre utilizzata per usi alimentari, medicinali, cosmetici, ornamentali ma anche per riti e magie.

elicriso plant

Mi piace il colore argenteo del fine fogliame e anche se in generale non amo particolarmente i fiori gialli, per quelli dell’elicriso faccio eccezione perchè le brattee cartacee dei capolini disidratati si conservano inalterate anche per lungo tempo, caratteristica per la quale la pianta è conosciuta anche con il nome di perpetuino o semprevivo. Apprezzati già dagli antichi greci e romani che li usavano per incoronare o farne collane da adornare le statue degli dei, ne utilizzo i fiori essiccati per le decorazioni ornamentali, ma soprattutto preparo piccolo bouquet che distribuisco dentro agli armadi per sfruttarne l’intenso profumo che emanano che risulta un ottimo repellente antitarme.elicriso cut

elicriso flowers

elicriso bouquet

Raccolgo in questo periodo, dalla pianta coltiva in giardino, i fiori di elicriso non appena sono sbocciati, per formare mazzolini che lascio essiccare a testa in giù in un luogo fresco, buio e ben aerato. Se vivete in zone in cui l’elicriso è spontaneo, informatevi sulle leggi che tutelano la sua raccolta in quanto in alcune regioni è inserito nella lista della flora protetta.

Note colturali

Helichrysum italicum

L’elicriso è una pianta perenne, piuttosto rustica, che presenta fusti legnosi, tortuosi. Appartiene alla famiglia delle Composite, ed è caratterizzata da un portamento compatto che raggiunge un’altezza di circa 50 centimetri, ama il terreno ben drenato e le posizioni assolate. Si accontenta dell’acqua piovana tranne nella prima fase di impianto. La potatura dell’elicriso si effettua asportando le parti secche della pianta dopo la fioritura.
Si propaga molto facilmente per talea in primavera e in autunno, tagliate porzioni di rami e privatele delle foglie basali interrandole quasi completamente in un vaso contenente una buona miscela di normale terriccio da giardino, torba e sabbia.


Make your world a Better Place, concorso STIGA, come partecipare!

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Sono contenta
di essere stata scelta come ambassador per STIGA per promuovere un concorso che sensibilizza i consumatori Italiani sulla tematica sociale di interesse collettivo della “Tutela del Verde”,

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Stiga può aiutare a rendere il tuo mondo un posto migliore e più verde.

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STIGA, leader nella produzione di rasaerba e di un’ampia gamma di attrezzi motorizzati per il giardinaggio, con il concorso “Make your world a Better Place” offre la possibilità di vincere un voucher del valore di euro 4.000,00  per l’acquisto di attrezzature da giardino. Fino al 31 luglio puoi partecipare e proporre un progetto di interesse sociale per la riqualificazione di un area verde.

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Ecco come fare:

  • Pensa ad un progetto che possa essere di utilità sociale, un intervento di trasformazione di un’ area verde, idoneo ad arrecare beneficio ai soggetti ed alle comunità residenti nel contesto ambientale ove è ubicata l’area interessata come orti condivisi o scolastici, oppure la riqualifica di giardini abbandonati. Per maggiori info cerca ispirazione qui e leggi qui
  • Scatta alcune foto e caricale qui su sito di Stiga accompagnandole ad una descrizione
  • Fino al 31 luglio invita gli amici a votare il tuo progetto inserito in questa galleria
  • Vinci il premio e lascia
che il tuo progetti si avveri!

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Cosa aspettati è semplicissimo!!!
Passa parola anche agli amici che possono essere interessati, è davvero una bella opportunità!

Quasi quasi ci provo anche io, avevo in mente di proporre al mio Comune una sorta di banca di prestito degli attrezzi agricoli, non mi rubate l’idea però!


DIY: decorare i pacchetti con ghirlande di sempreverdi

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Forse avrete capito che mi piace realizzare ghirlande
i soggetti possono essere i fiori oppure anche aromatiche o altri sempreverdi, cerco di utilizzare piante che anche essiccate conservino il loro fascino.
Da una chiacchierata con Chiara del bellissimo blog Il Castello di Zucchero, è nata l’idea di queste piccole ghirlande che impreziosiscono i pacchi regalo, perfetti anche per le bomboniere delle spose.

ghirlandina ultimata

Ecco come si realizzano:

Ingredienti

INGREDIENTI:
– Fil di ferro da fioristi
– Rametto flessibile di circa 15 centimetri
– rametti di sempreverde (nel mio caso mirto tarantino Myrtus communis ‘Tarentina’)

chiudere il cerchio

legare i rametti

Realizzate una base in materiale flessibile come il ramo di un rampicante, perfetto quello del falso gelsomino, del kiwi, del glicine o della clematide come nel mio caso. Formate un cerchio di piccolo diametro, e fissate le due estremità attorcigliando del fil di ferro da fioristi. Sempre con il fil di ferro fissate al cerchio appena formato i rami del sempreverde preferito fino a completare il giro

pacchettino IIl Castello di Zuccherofoto il castello di Zucchero

Come dice Chiara “è bella l’idea di donare un doppio regalo, quello all’interno del pacco e la decorazione esterna”.

***

Da oggi sul ABOUTGARDEN sarà presente il banner di Guida Giardini, portale con il quale ho avviato una partnership, vi invito ad andare curiosare, potrebbe esservi d’aiuto nel trovare un servizio o il professionista per risolvere ogni esigenza riguardante il vostro giardino.


DIY: corona di alloro per la laurea

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Sessione estiva di laurea,
fervono i preparativi per festeggiare gli studenti che concludono il loro ciclo di studi.

Anna con corona

L’alloro, simbolo di sapienza e di gloria è il protagonista della più classica delle corone.

Il rosso è il colore di buon auspicio simbolo della fortuna, della forza, del successo e del fuoco. Colore sorgente di energia, stimola le forze del bene ed respinge quelle negative.

ingredienti alloro

Cosa occorre:

  • fronde di alloro possibilmente con foglie di piccola dimensione
  • cesoie
  • filo di ferro da fiorista
  • nastro di raso rosso

legare tre foglie

rametti di cimelegare rami e foglie

Come procedere

Legate i piccioli di due o tre foglie di alloro con il fil di ferro per formare dei piccoli  mazzolini.

Tagliate alcune cime di ramo di alloro portanti due o tre foglie mantenendo un gambo lungo almeno 10 centimetri.

Preparate un occhiello sull’estremità del fil di ferro e procedete fissando i mazzolini  di foglie alternandoli con i rami fino a raggiungere la lunghezza desiderata.

chiudere con anello

Terminate realizzando un altro occhiello.

nastro di raso

Fate passare nei due occhielli terminali il nastro di raso che servirà a fissare la decorazione.

Lasciate una lunghezza extra del nastro per rendere la corona più naturale e morbida.

Mia figlia Anna, si è prestata come modella, la laurea per lei è ancora lontana!


The Dry Garden at Hyde Hall

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Il rapido cambiamento climatico
sta mettendo a dura prova anche molti giardini e giardinieri inglesi. Gli esperti della Royal Botanic Gardens di Kew e i colleghi della RHS preoccupati dalla sofferenza di molte piante non abituate alle torride temperature estive, da qualche decennio hanno creato nelle loro proprietà Dry Garden dimostrativi per fornire un esempio di giardini resistenti alla siccità, utilizzando piante che non necessitano di frequenti irrigazioni e rivedendo i tradizionali metodi di coltivazione. Uno degli esempi meglio riusciti e quello realizzato nel 2001 dal paesaggista Matthew Wilson presso Hyde Hall, proprietà situata nella contea inglese di Essex a est di Londra e trasformata dai coniugi Robinson in uno dei giardini più belli del Regno Unito, dal 1993 è uno dei quattro giardini pubblici gestiti dalla Società, al fianco di Wisley, Harlow Carr, e Rosemoor.

panorama dalla collina

Pensare che quando nel 1955 il Dottor Robinson e sua moglie acquistarono Hyde Hall c’erano solo sei alberi sulla cima di una collina battuta dal vento e nessun giardino.

giardino secco Hyde Hall

graminacea

Nel giardino secco di Hyde Hall sono ospitate 400 differenti specie di piante distribuite su 4 ettari di terreno del versante esposto a sud della zona collinare. Per offrire il necessario drenaggio alle piante, il terriccio è stato mescolato con graniglia e sabbia e l’insieme risulta molto naturale. E’ un giardino a bassa manutenzione effettuata per lo più a primavera quando vengono potati gli arbusti e le perenni. Provvidenziale la pacciamatura al piede delle piante e l’aiuto della piccola fauna selvatica tutelata e protetta che trova riparo nei bugs hotel disseminati nell’intera proprietà.

particolare del dry garden

Iris in dry garden

Si giunge al Dry Garden dopo aver visitato i giardini più tradizionali che riportano un campionario multicolore delle più classiche bordure miste. Lo scenario cambia rapidamente e lo stupore è accentuato dalla disposizione su più livelli delle piante scelte tra quelle che naturalmente abitano la gariga.

punto panoramico

bordure miste

Salvia nemorosa Caradonna

Non ho mai visto un giardino secco altrettanto bello come quello di Hyde Hall, ben lontano da quello realizzato da Beth Chatto che ho ammirato e molto apprezzato nella mattinata ma che pur presentando necessarie similitudini progettuali conserva in modo marcato il tratto stilistico che accomuna i giardini britannici. Purtroppo la giornata di pieno sole e l’ora centrale sono state inclementi, al limite della forza e della sopravvivenza sono riuscita a fare solo poche fotografie per ritrarre le graminacee con le infiorescenze dorate che fluttuavano ad ogni alito (raro) di vento, le varie specie di Euphorbia che donavano luce e gli svettanti verbaschi con le larghe foglie vellutate, stavano appena iniziando a sbocciare i fiori della Verbena bonariensis. Ovunque, dentro e fuori al giardino secco, Salvia nemorosa ‘Caradonna’. Una pianta che amo molto, è presente nel mio bosco giardino e in questi giorni ne sto raccogliendo i numerosi semi, approfitto del taglio delle spighe ormai secche per recidere un poco di più il fusto per farne talee da regalare agli amici.

Hyde Hall dista 30 Km e circa mezz’ora di macchina dall’aeroporto di Stansted.

RHS Garden Hyde Hall
Buckhatch Lane
Rettendon, Chelmsford, Essex CM3 8ET

***

Per chi si vuole avvicinare alla progettazione di un giardino secco, consiglio la lettura di un testo divenuto un classico

Per un Giardino Mediterraneo di Olivier Filippi del quale ho scritto qualcosa qui.
e il recentissimo
Il giardino che vorrei di Pia Pera con un capitolo dedicato al giardino secco e utili suggerimenti di tecnica di coltivazione ed elenco di piante idonee.


Ghiacciolo al cetriolo

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Il cetriolo è un ortaggio estivo
la cui pianta è molto facile da coltivare, necessita di sole e acqua per crescere e prosperare e in cambio offre abbondante raccolto.

Mia figlia Anna è una sua grande appassionata, ogni estate fa scorpacciate di cetrioli semplicemente affettati con la mandolina. Qualche giorno fa mi ha detto di voler prearare dei ghiaccioli dopo averne letto la ricetta sul web, quindi si è messa all’opera in cucina e in pochi minuti ha realizzato la ricetta. Ero molto scettica sul risultato ma dopo sua insistenza nell’assaggiare il frutto del lavoro mi sono dovuta ricredere. Davvero ottimo!!!

ghiaccioli cetriolo e limone

Inoltre il cetriolo oltre a contenere molte vitamine utili alla nostra salute, è un buon diuretico e un valido disintossicante perchè importante fonte di Acido tartarico sostanza che impedisce ai carboidrati dei prodotti alimentari immessi nel nostro organismo, di trasformarsi in grassi. ( cit.)Ghiaccioli al cetriolopiatto qui

Per i primi ghiaccioli preparati, abbiamo eliminato la buccia, come la ricetta prevedeva, ma informandocii sulle proprietà benefiche abbiamo visto che quanto eliminato contiene la preziosa vitamina K (cit). Quindi se avete un mixer che trita minuziosamente lasciate tranquillamente la buccia, il Bimby a tal proposito è perfetto. La ricetta originale non so quale sia, mi figlia ha fatto un mix tra varie cose raccolte sul web, alla fine abbiamo fatto varie prove e abbiamo trovato la nostra.

taglio cetriolo

stampini ghiacciolo

– Il succo di un limone
– 100 gr di acqua
– 50 gr di zucchero
– 1 cetriolo di media grandezza

Preparate lo sciroppo facendo bollire acqua e zucchero, appena arriva a bollore togliete da fuoco e fare raffreddare. Affettate i cetrioli e frullateli con il succo di limone, infine aggiungete lo sciroppo e versate negli stampini. Il quantitativo di zucchero può variare in base al vostro gusto, assaggiate il preparato prima di congelarlo per capire se è sufficientemente dolce per voi. Attendete almeno 5 ore dopo averli riposti nel freezer, dopo circa un ora potete aggiungere gli stecchi. Per sformarli passateli velocemente sotto il getto dell’acqua.

La ricetta originale prevedeva anche qualche fetta di cetriolo a guarnizione ma alla fine è solo bella esteticamente ma poco pratica quando si gusta, quindi l’abbiamo eliminata. ma se volete aggiungerla, mettete gli stampi da ghiacciolo nel freezer mezz’ora prima, così che la fettina di cetriolo possa aderire agevolmente alla parete di plastica.

***

Come coltivare il cetriolo ve lo racconto nel prossimo post. Stay tunned!


coltivare il peperoncino

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Chi apprezza i gusti forti
non mancherà di coltivare il peperoncino per garantirsi scorta tutto l’anno.

peperoncino pianta

Potete scegliere tra diverse varietà, dalla più piccante alla più dolce, è una pianta perenne che nei nostri climi si comporta da annuale e il suo ciclo comincia in primavera e si conclude a tarda estate e oltre nelle regioni più calde. Poco esigente, i semi si piantano a fine primavera in vasetti di terra inumidita, ricoperti in superficie da mezzo centimetro di torba, a seconda del diametro, i vasi possono contenere da uno a tre semi come per quello di 8 centimetri. Per favorire la germinazione, bagnate frequentemente senza far asciugare troppo il terreno di coltivazione, le piantine andranno trapiantate in piena terra non appena avranno raggiunto un’altezza massima di 8-10 centimetri.

peperoncino particolare frutto

Per favorire la germinazione, bagnaate frequentemente senza far asciugare troppo il terreno di coltivazione e preparate una sorta di piccola ponendo sul vaso un sacchetto di plastica trasparente sorretto da alcuni stecchini. Trapiantate le piantine in piena terra non appena avranno raggiunto un’altezza massima di 8-10 centimetri. Ricordate di somministarre del concime liquido a base di potassio per aiutare la maturazione dei frutti. La pianta di peperoncino sia cresciuta in piena terra che in vaso necessita di costanti e frequenti irrigazioni, per aumentare il grado di ‘piccantezza’ del frutto diminuite le innaffiature 48-72 ore prima della raccolta dei frutti che andrà effettuata a scalare prelevando con la cesoia, quelli completamente maturi.

peperoncino semi

Per recuperare i semi separateli dalla polpa, lavateli ed essiccateli.Conservateli in sacchetti di carta, migliori di quelli in plastica perchè permettono la traspirazione, su cui scriverete il nome dell’ortaggio e la data di raccolta prima di riporli in un luogo, fresco, asciutto e buio. Se ben custoditi, i semi germineranno anche dopo 3 o 4 anni.

utilizzo in giardino
La pianta di peperoncino è apprezzata anche per il valore ornamentale offerto dal colore dei suoi frutti.
Un pizzico di peperoncino è utile per sconfiggere gli afidi, aggiunto al macerato di aglio preparato lasciando per una notte 7 spicchi di aglio schiacciati in un litro d’acqua. Una dose più massiccia rilasciata nella stessa pozione e vaporizzata sulle piante, è un deterrente contro i caprioli.

estratto di un mio articolo per Vivere Country agosto 2014



Un Viridarium per Mito e Natura

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Per la prima volta un percorso verde entra in una mostra.

Sono stata invitata alla presentazione stampa di Mito e Natura, numeroso il pubblico in sala e da quanto riportato dai curatori, la novità della mostra consiste, al di là del tema che propone una classicità verde così poco esplorata, nella rete di collaborazione tra le istituzioni. Al termine della presentazione, abbiamo visitato in anteprima la mostra, ci siamo addentrati nelle varie sale differenziate per il contenuto culturale e dove con ogni allestimento, l’architetto Francesco Venezia, ha saputo interpretare magnificamente il lavoro degli studiosi. Difficile rimanere indifferenti alle opere esposte. Durante il percorso una porta conduce all’aperto, verso il delizioso Viridarium.

bozzetto progetto viridarium

L’allestimento del Viridarium, a corollario della mostra Mito e Natura inaugurata il 31 agosto a Palazzo Reale a Milano, è stato curato da Orticola di Lombardia su progetto di Filippo Pizzoni e Marco Bay, uno spazio che simula i giardini dell’antica Roma e ha regalato inedita veste ad uno spazio di servizio del palazzo che da tanti anni era destinato a parcheggio.


affresco_bracciale

L’affresco della Casa del bracciale d’oro datato 30 – 35 d.C. proveniente da Pompei, ha ispirato la nascita del Viridarium di Mito e Natura. Il dipinto murale rappresenta un lussureggiante giardino che ospita specie facilmente riconoscibili di flora e fauna mediterranea a cui vengono attribuite anche valenze simboliche.

Nel giardino romano del II secolo a. C., le piante e i fiori sono coltivati anche per il loro valore ornamentale, lo spazio prende forma e non è più concepito solo come luogo ad esclusivo fine utilitaristico come nelle epoche precedenti. Il Viridarium diviene uno spazio particolarmente confortevole e centrale della vita domestica.

ingresso Viridariumcarpini come colonne

In genere di forma rettangolare, era circondato da un portico colonnato, il peristilium, nel progetto di Pizzoni e Bay le colonne sono sostituite da 18 carpini provenienti dal Vivaio Cappellini. Sulla ghiaia sono posati cassoni in legno che contengono l’esuberante macchia mediterranea. Sono stipate una vicino all’altra circa 200 piante tra corbezzoli Arbutus unedo, viburni, Viburnum tinus, oleandri, Cerium oleander, e poi melograno Punica granatum, alloro Laurus nobilis, mirto Myrtus communis e il lentisco Pistacia lentiscus,  e ancora il bosso e il rosmarino. Tra le erbacee da fiore fiordaliso, il papavero comune, la carotina selvatica, il garofano e il giaggiolo. Tutte le piante arrivano dal Vivaio Nespoli.

flora macchia mediterranea

erbe di campo

A ricordo del periodo stilistico di riferimento, il colore dominante oltre al verde della vegetazione, è il rosso pompeiano con cui sono dipinti i cassoni e la minimalista pergola che delimita e sottolinea il Viridarium.

Marco Bayarchitetto Marco Bay

La realizzazione è resa possibile grazie al sostegno di Hermès e con il contributo di “Io donna”. Si potrà visitare fino a marzo 2016.

MITO E NATURA. Dalla Grecia a Pompei, ideata in occasione di Expo 2015, a Palazzo Reale a Milano dal 31 luglio 2015 al 10 gennaio 2016 è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Electa.
Propone un affascinante percorso nella produzione figurata ispirata alla natura, al paesaggio e all’azione dell’uomo sull’ambiente attraverso una selezione di opere di arte antica come vasi dipinti, terrecotte votive, affreschi, argenti e monili aurei. Più di 200 opere greche, magnogreche e romane, che provengono da musei italiani e internazionali fra cui il Museo Archeologico di Atene, il Kunsthistoriches Museum di Vienna, il British Museum di Londra e il Louvre di Parigi.


annotazioni creative #agosto2015

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Odio l’estate, come cantava Bruno Martino
nella sua celebre canzone degli anni ’60, anzi, è il caldo che poco sopporto e quest’anno è davvero intenso, non ti permette di abbandonare il giardino nemmeno per pochi giorni. Le piante stanno soffrendo; nel mio bosco giardino l’attacco dell’oziorinco quest’anno è stato davvero pesante, devo trovare un sistema per debellarli, i vari metodi dolci non sono serviti ma a quanto pare anche la chimica contro di loro può fare poco.

august

Quest’anno è anche arrivata anche sui miei bossi la piralide, ma vi racconterò l’ avventura un’altra volta.

L’inizio di agosto saluta un grande del giardinaggio André Eve che Facebook mi aveva reso più vicino, piacevolissima persona con la quale mi sono ritrovata più volte a discorrere. Vivaista, produttore e allevatore di rose specializzato nella conservazione e riscoperta di antiche rose. Il suo giardino e vivaio”Les Roses Anciennes André Eve”, è visitabile a Pithiviers-le-Vieil, Francia. André Eve è morto ci ha lasciati il 2 agosto all’età di 83 anni.

Dianthus agosto

11 agosto

the garden gate flower company

Vi segnalo un laboratorio imperdibile per tutti gli appassionati di piante fiori. Ancora pochi posti disponibili per partecipare al CORSO di COMPOSIZIONE FLOREALE tenuto da Maz e Becca del Garden Gate Flower Company, due fioriste coltivatrici dei propri fiori biologici in Cornovaglia, e Piera Peverelli, artista floreale di Udine titolare assieme al figlio Luca della più rinomata fioreria di Udine da ormai 40 anni. Durante il corso, organizzato dalla bravissima Erica Vaccari, titolare di Viaggi Floreali, imparerete a riconoscere il valore decorativo del verde spontaneo e come usarlo, assieme ai fiori da giardino, per decorare la casa e fare dei doni floreali, e vi svelerà ogni curiosità sulla coltivazione dei fiori spontanei da taglio.Verranno utilizzati ulivo, cosmos, ammi, rose, bacche, malus, graminacee, alstroemerie, zinnie, pioppo, cineraria, dalie, astri, rudbeckie, acero… e tutti i fiori coltivati nel suggestivo giardino Colucci-Parmeggiani a Moruzzo, sulle colline udinesi che ospiterà il laboratorio.

per info e partecipazione:

ericavaccari@viaggifloreali.com – Tel. 340 0797804

15 agosto

giardino Villa della Pergola

vasca dei fior di loto

FERRAGOSTO AD ALASSIO
Aperti alle visite i Giardini di Villa della Pergola, 22.000 mq di piante tropicali e macchia mediterranea restaurati recentemente dall’Architetto Paolo Pejrone. Ad Agosto i Giardini di Villa della Pergola ad Alassio sono un’esplosione di colori. Una visita imperdibile per chi si trova in vacanza sulla Riviera. In fiore i solanum a fiore viola, le bignonie, piante rampicanti vigorose e rigogliose che possono raggiungere anche i 10 metri d’altezza, i coloratissimi ibischi di origine africana e americana. Continuano le fioriture delle lantane, dei bianchi oleandri, delle plumbago azzurre, delle ninfee e dei loti. Infine, si possono ammirare gli agrumi, una collezione che contribuisce a un’antica specifica e caratteristica botanica dei vari giardini coltivati dalla famiglia Hanbury, proprietaria di Villa della Pergola dal 1922: giardini di ricerca e studio e non di solo piacere. Fu proprio Daniel Hanbury, figlio di Sir Thomas Hanbury, ideatore dei Giardini Botanici della Mortola a Ventimiglia, ad arricchire la già vasta collezione di piante presenti nel parco con specie tropicali e con magnifici esemplari provenienti dal giardino del padre. Sono stata più volte a Villa della Pergola e la visita è davvero raccomandabile, qui un mio reportage.

Il Parco è aperto tutti i sabati e le domeniche per le visite guidate su prenotazione con inizio alle 9.30, alle 11.30, alle 15.00 e alle 17.00. Durante la settimana è possibile prenotare visite solo per gruppi.

Per info e prenotazioni delle visite guidate:

Villa della Pergola,
via Privata Montagu 9, 17021 Alassio (Savona)
Tel. +39.0182.646130 – +39.0182.646140 – info@giardinidivilladellapergola.com  

22 agosto

Bustine semi corso Celle Ligure

Per il Comune di Celle Ligure, organizzo un corso inserito nell’ambito della programmazione manuale del settore agricoltura, sulla RACCOLTA dei SEMI, stoccaggio e conservazione delle piante ornamentali coltivate e spontanee presenti sul territorio. Il corso è gratuito e si terrà alle ore 18,00 sulla passeggiata Sandro Pertini, di cui ho curato il progetto di restauro dell’area verde impiantata a graminacee con la collaborazione del vivaio Phytotrend di Sanremo.

per info e partecipazione:

Tel. 339 1925652

Per tutto agosto… e gli altri mesi

pomi d'Umbria

pomi d'Umbria 2

Infine vi segnalo una bella scoperta! POMI D’UMBRIA, una fragranza per la casa che regala attraverso le sue note armoniche speziate, legnose ed ambrate, un’esperienza sensoriale alla scoperta del territorio umbro con un percorso olfattivo e visivo. POMI D’UMBRIA è, infatti, un viaggio che coinvolge anche la vista attraverso il suo copri tappo in ceramica che richiama la forma della Pera Monteleone, una varietà di pere tipica delle zone dell’amerino-orvietano. Realizzata dal ceramista Ivan Olivieri di Mano Libera, la si può trovare nelle colorazioni verde, rosso e bianco. Grazie al contributo di Isabella Dalla Ragione, Presidente di Fondazione Archeologia Arborea e massima esperta di frutti antichi dell’Umbria e non solo, sono emerse tante curiosità legate al primo frutto di POMI D’UMBRIA, Ma le sorprese, se vi lasciate conquistare da questa fragranza d’ambiente fresca ed avvolgente, non finiscono qui: una volta esaurito il profumo, il suo accessorio in ceramica diventa un originale porta penna. In casa mia si è ambientata alla perfezione, il mio pomo è in ceramica bianca ma potete sceglierlo nella versione verde oppure rossa come quello di Dana e Mirco.


DIY: costruire una casetta per gli insetti

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Alcune specie di insetti,
sono estremamente utili nell’orto o nel giardino, favoriscono l’impollinazione e sono antagonisti naturali di insetti parassiti, offriamo loro riparo e ospitalità creando un’idonea dimora, in cambio saranno felici di offrirci i loro servizi.
Trovate un posticino in terrazzo o in giardino dove ospitare una casetta che riproponga i luoghi preferiti dove amano rifugiarsi, andare in letargo e riprodursi e orientatela a sud o sud-est, così che possa godere dei raggi del sole al mattino. Bombi, piccole api, le megachili, le crisope e le coccinelle trovano rifugio nelle canne di vario diametro, mentre le forficule o forbicine preferiscono la paglia.

hotel per insettiparticolare deella casetta
Potete costruire voi stessi un piccolo hotel assemblando tavole di legno con colla a caldo, chiodi e martello o acquistarlo già pronto nei centri specializzati e sul web. Dovrete predisporlo sollevandolo da terra di una trentina di centimetri e sarà necessario circa un anno affinché gli insetti si abituino alla nuova dimora.

ingredienti

Cosa occorre:

Scegliete, preferibilmente, tavole di due centimetri di spessore in multistrato o in legno resistente alle intemperie

  • 2 tavole di 16 x 10 centimetri per le pareti laterali.
  • 1 tavola 12 x 10 centimetri per la base.
  • 1 tavola 16x 16 e una 14 x 16 per le falde del tetto che dovranno essere più larghe della struttura della casetta.
  • 1 tondino di ferro lungo 1 metro
  • chiodi, martello, sega, trapano con punte da legno, colla da legno e colla caldo con relativa pistola.
  • Tondelli di legno, canne di bambu’, rami di buddleja, ibisco o sambuco.

Come fare:

tetto

assemblare pezzi

Segate a 45° il lato corto posto in alto delle due pareti (eventualmente utilizzate l’apposito strumento adatto a creare le cornici). Sulla tavola che farà da base, tracciate il punto dove si incontrano le due diagonali e con il trapano fate un foro del diametro del tondino in ferro, eventualmente per maggiore stabilità incollate un tassello quadrato in legno spesso almeno 3 centimetri e forate tutto assieme. Assemblate le tavole del tetto unendole a 90°.

Costruite il telaio della casetta, unendo con colla da legno e chiodi le due pareti laterali la tavola orizzontali che forma la base e unite il tetto.

casetta verniciare

Dipingete con colori all’acqua.

fori in un tronchetto

materiale per interno

Forate un tondello di legno servendovi del trapano e di punte di diametro differente e preparate diversi segmenti ricavati dalla canna di bambù o altri rami a sezione cava. Infine con pistola e colla a caldo fissate il materiale all’interno della casetta.

da un mio articolo per Casa in Fiore luglio 2015


La memoria dei pomodori

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Che le piante fossero intelligenti era già stato dimostrato,
ora dopo approfonditi studi effettuati dal Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università di Firenze, sappiamo che sono anche capaci di memorizzare e di ricordare. Chissà se prima di avviare la ricerca l’equipe ha raccolto la testimonianza di qualche giardiniere o contadino!

pomodori da seme

Sapete che i pomodori hanno una memoria? Non ne ho letto notizia nel bel libro di Stefano Mancuso, me lo ha raccontato un coltivatore che prepara il suo orto partendo dai semi. Coltiva ottimi pomodori e da quarant’anni ne conserva la semenza che preleva dai frutti più belli che lascia maturare sulla pianta; raccoglie solo quelli posti in basso perchè dice che hanno memoria della posizione così si avrá la sicurezza che la nuova pianta ricorderà di fruttificare a partire da pochi centimetri da terra.

Saggezza contadina!

pomodori semenza


Dalie all’antica

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In passato le dalie godevano di grande favore non solo tra gli appassionati di giardinaggio che ne apprezzavano le fioriture mescolate alle altre piante perenni o annuali perché aggiungevano colore e interesse al giardino fino all’autunno, spesso erano infatti anche coltivate dai contadini in prossimità degli orti e i suoi tuberi trattati alla stregua di quelli delle patate erano utili per preparare mazzetti di fiori recisi da portare in casa o far bella mostra sull’altare della chiesa.

Dahlia

dahlia fucsia

Si mettono a dimora in marzo-aprile, quando il pericolo delle gelate è passato, in un luogo dove possano ricevere abbondante luce e sole, piantati più o meno alla profondità di 15 centimentri e a una distanza di 50. Se il terreno è pesante e argilloso, migliorate la sua composizione aggiungendo sabbia e per renderlo più fertile e soffice, compost maturo e fogliame secco sminuzzato, una buona manciata di concime pellettato o cornunghia e un fondo drenante forniranno gli elementi necessari per farle crescere forti e sane.

coltivazione Dahlie

Dahlia 'Cafè au Lait'una delle mie preferite, Dahlia ‘Cafè au Lait’

Le varietà con grande sviluppo in altezza necessitano di sostegni, come semplici canne o più eleganti tutori in ferro, che dovranno essere sistemati al momento dell’impianto per evitare di ferire i tuberi. Innaffiateli generosamente e dimenticatevi di loro, per il poco impegno richiesto si faranno ricordare solo quando sbocceranno i primi fiori.

Nelle zone climatiche temperate i tuberi delle dalie si possono lasciare indisturbati in piena terra, al contrario, nei climi più rigidi, necessitano di essere recuperati per passare l’inverno in luogo asciutto e al riparo dal gelo, attendete fino a quando il fogliame sarà diventato completamente secco prima di provvedere alla loro rimozione. Divideteli prima di ripiantarli a primavera, per moltiplicare la pianta e assicurarvi copiose fioriture ogni nuova estate!

arrangementVivere Country agosto 2014


Rimedio bio contro la piralide del bosso

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Quest’anno è arrivata anche sui miei bossi
Cydalima perspectalis, meglio conosciuta come piralide,

piralide del bosso

credits 

Prestate attenzione se vedete aggirarsi in giardino una farfalla con apertura alare di 4 centimetri, con ali di colore bianco e bande marroni scure disegnate sui bordi.

tracce del passaggio piralide

infestazione da piralide

Mi sono accorta dell’infestazione dopo aver notato che in alcune piante il fogliame appariva secco e danneggiato e ad un più attento controllo ho individuato le larve ben nascoste tra le foglie e mimetizzate da una lanugine. In preda al panico e armata di sole cesoie, ho eliminato le parti più colpite e le ho bruciate. Mi sono precipitata a comperare il rimedio naturale che amici già pratici nel trattare la piralide mi avevano consigliato dimostratosi più efficace rispetto a tanti altri trattamenti chimici. Fortunatamente il consorzio agricolo di Celle Ligure era fornito di Bacillus thurigensis, in particolare la varietà Kurstaki che agisce sulle larve.

piralidebosso-300x300

larva di piralide credits

Il Bacillus thuringiensis è un batterio presente in natura nel suolo, in grado di produrre tossine che portano a danni irreparabili negli insetti, utilizzato nella lotta biologica, è privo di tossicità nei confronti dell’uomo e dei nemici naturali dei parassiti di numerose coltivazioni. Formulato in polvere, deve essere miscelato all’acqua prima di essere utilizzato.

Cosa occorre:

Bacillus thurigensis var. Kurstaki
– Acqua
– Miele o zucchero e limone
– Irroratore

polvere di Bacillus thurigensis

zucchero

Quando acquistate il prodotto accertatevi che non sia prossimo alla scadenza affinché non perda la sua efficacia. Riempite per metà il serbatoio dell’irroratore con acqua, aggiungete la dose necessaria di Baccillus thurigensis  (nel mio caso è stato sufficiente un contenitore con un litro e mezzo di acqua nella quale ho mescolato due o tre cucchiaini- circa 30 grammi di prodotto) e portate a volume. Per attivare il batterio e aumentare l’effetto del trattamento, unite alla miscela un cucchiaino di miele o di zucchero e limone. Il rimedio ottenuto non può essere conservato e deve essere applicato subito dopo la sua preparazione.

Anche se il prodotto non è tossico, ho indossato dei guanti per distribuirlo.

pompetta

Ho aspettato che fosse sera in quanto la componente ultravioletta della luce solare distrugge il batterio molto rapidamente e con la mia super pompetta ( avevo scritto qualcosa qui) ho irrorato abbondantemente tutte le piante di bosso insistendo sulle parti dove erano presenti le larve della piralide. Nell’arco di poche ore dall’applicazione le larve sono morte, il Bacillus thurigensis provoca infatti immediata paralisi dell’intestino impedendo la nutrizione.

Purtroppo non esiste nessun trattamento preventivo contro la piralide, l’unico sistema di controllo dell’infestazione è l’attenta osservazione.
Spero solo di essere presente ogni volta che deciderà di fare visita al mio bosco-giardino!


Recuperare e conservare semi di verdure e ortaggi

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Molte varietà di piante orticole
soprattutto quelle di origine antica, nascono da semi che sono frutto di scambio tra amici, tra appassionati, contadini o semplicemente sono stati acquistati.

semi raccolta

semi zucca

Conservare la semenza è un operazione estremamente semplice ma fondamentale per la salvaguardia della biodiversità ed è in questo periodo dell’anno che la maggior parte delle piante sta accumulando energie per produrre i semi che garantiranno la sopravvivenza della specie. Il caldo di agosto aiuta la maturazione degli ortaggi che, se raccolti per la conservazione della semenza, dovranno essere selezionati tra quelli più sani e produttivi.

peperoncino semi

Recuperate i semi di pomodori, zucchine, melanzane ed altri ortaggi, dopo averli separati dalla polpa, andranno lavati ed essiccati. Raccogliete quelli delle leguminose e dei pomodori lasciando seccare sulla pianta i baccelli e i frutti posti più in  basso. Conservateli in sacchetti di carta, migliori di quelli in plastica perchè permettono la traspirazione, su cui scriverete il nome dell’ortaggio e la data di raccolta prima di riporli in un luogo, fresco, asciutto e buio. Se ben custoditi, i semi germineranno anche dopo 3 o 4 anni.

Vivere Country agosto 2014



Coltivare e prendersi cura delle iris

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Le iris sono piante ornamentali perenni
tra le più amate e coltivate. Apprezzate per la bellezza della loro fioritura talvolta profumata e rifiorente e per la facilità di coltivazione, necessitano di pochissime cure e sono capaci di riprodursi autonomamente e con grande rapidità.

messa a dimora degli iris

Il periodo della messa a dimora coincide normalmente con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno e varia a seconda della specie e della zona climatica di riferimento, è importante distinguere le specie principali per scegliere la più idonea alle proprie esigenze di coltivazione. Qualche tempo prima, preparate il terreno vangandolo, liberandolo dalle erbacce e concimandolo con letame ben maturo. Sia le iris bulbose che quelle rizomatose possono essere piantate fino a ottobre, in generale si deve anticipare l’operazione nei climi ad inverno rigido.

Ecco come procedere:

DOVE

Per assicurare una buona fioritura e una crescita sana coltivate  le iris in pieno sole, fatta eccezione per le barbate nane gli Iris sibirica e I.ensata che possono vivere anche a mezz’ombra. Al momento dell’impianto è indispensabile provvedere a un buon drenaggio della buca di coltivazione e di migliorare i terreni pesanti e argillosi con sabbia o altro materiale inerte predisponendo se necessario nei terreni costipati, un’aiuola rialzata.

COME

La distanza d’impianto dei rizomi dovrà essere di almeno 30 centimetri (meno se piantati in vaso) e di 20 centimetri per le varietà piccole e per gli iris bulbosi.

rizomi in superficie

rizomi

                                      (a favore dell’inquadratura della foto ho mantenuto una distanza minore tra i rizomi)

Le iris bulbose crescono bene se piantate in profondità nei terreni ben drenati e in pieno sole, dopo la fioritura necessitano di concimazioni a base di potassio per incoraggiare lo sviluppo del bulbo e prepararlo alla fioritura dell’anno seguente. I bulbi degli ibridi devono essere tolti dal terreno dopo la fioritura aspettando che l’apparato fogliare sia ingiallito e si estraggono dal terreno. Dopo averli fatti asciugare si ripongono in luogo buio e ben areato fino a settembre/ottobre, periodo in cui si potranno nuovamente mettere a dimora ad una profondità di circa 5/10 centimetri

Le iris rizomatose devono essere piantate in terreno soffice e ben drenato appena al di sotto della superficie, basta adagiarle a filo del suolo e poi rincalzare, amano infatti essere scaldati dai raggi solari.

taglio foglie obliquo

La parte fogliare deve essere recisa con un taglio netto e obliquo a circa 10/15 dal colletto in modo che non offra resistenza ai venti che potrebbero scalzare o smuovere i rizomi dal terreno e deve essere rivolta verso l’esterno rispetto al rizoma in quanto avrà bisogno di spazio per svilupparsi Anche se gli iris sono resistenti alla siccità, nei primi mesi dopo l’impianto hanno necessità di essere bagnati con regolarità senza esagerare. Ogni circa tre o quattro anni, occorre procedere alla divisione dei cespi e alla frammentazione del rizoma che darà origine a piante più rigogliose favorendo al contempo la fioritura. L’operazione si esegue dopo che la pianta ha finito la sua fioritura ed è a riposo vegetativo, il periodo coincide con l’estate fino a tutto settembre. Hanno bisogno di poco concime a lenta cessione, granulare, da applicare in un’unica soluzione a inizio primavera alla ripresa vegetativa.

da Casa in Fiore ottobre 2014


Il verde pensile, una storia fatta di ecologia e bellezza

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Qualche giorno fa sono stata contatta da una copywriter
che mi ha proposto di scrivere per aboutgarden un post sul verde pensile, un argomento che a suo parere poteva essere molto interessante per i miei lettori. E’ un tema che non ho mai trattato e conosco poco, quindi ho accettato il suo contributo soprattutto alla luce delle nuove misure di agevolazione fiscale per interventi di “sistemazione a verde” di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata.

Giardini-pensili3

credits

“Il 2015 si rivela essere un anno estremamente interessante per coloro che vedendo o sentendo parlare dei giardini pensili ne hanno subito il fascino, ma non hanno mai accarezzato l’idea di farne uno a causa del costo che comporterebbe.

Il Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico ha presentato un disegno di legge che intende promuovere e rafforzare nel nostro Paese una sana e diffusa «cultura del verde», attraverso la previsione di specifici incentivi per la realizzazione di interventi di riqualificazione e recupero di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata da destinare a zone verdi nel quale rientra a pieno diritto anche la realizzazione di un giardino pensile. Una notizia splendida quando si scopre che una cosa piacevole e scenografica come il giardino pensile è anche utile per l’ambiente in cui tutti viviamo.

Questo è possibile prima di tutto perché la copertura verde, che non è altro che un’area vegetale creata su di una superficie – verticale o orizzontale- non a contatto con il suolo naturale, isola due ambienti contigui facendo sì che non si contaminino dal punto di vista termico e acustico. L’effetto più importante di tutto ciò è che l’edificio con giardino pensile d’estate sarà più fresco, mentre d’inverno sarà più caldo, e quindi condizionatori e termosifoni possono essere usati con più parsimonia. Meno inquinamento insomma, ma anche un notevole risparmio in termini di bollette.

In aggiunta non dimentichiamo che quando le piogge sono abbondanti il verde pensile è in grado di trattenere l’acqua, evitando così il sovraccaricarsi delle fognature; inoltre il tessuto filtrante, che è uno degli strati di cui è costituito, blocca le polveri atmosferiche e le sostanze nocive.

giardini-pensili1

credits

Ecco perché la realizzazione di giardini pensili attualmente attira molto non solo i privati e le aziende, ma anche gli architetti che hanno una particolare sensibilità nei confronti del rispetto per l’ambiente.

Se spesso si discute riguardo alle condizioni ambientali e a quanto sia critico costruire mantenendo l’armonia tra edifici cittadini e natura circostante, allora viene da dire che forse questo nuovo occhio di riguardo per i giardini pensili da parte delle amministrazioni locali rappresenta un faro positivo, una traccia tangibile di attenzione ad una tecnologia che porta bellezza e benefici sia al macro che al micro clima.

Fortunati dunque i garage, i parcheggi, i solai e le pareti che saranno oggetto di inverdimento pensile. Un pugno di verde in città sarà sempre uno spettacolo grandioso ed un polmone in più per tutti, e visto che i costi ora si presentano più accessibili potrebbe essere il momento giusto per pensarci davvero.”

articolo scritto da Sara Mazzucato per aboutgarden


annotazioni creative #settembre2015

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Ieri ho visto ai margini del bosco i primi crochi,
la loro nascita preannuncia la fine dell’estate, ne ho colto un mazzolino assieme ad alcuni tralci di luppolo carichi di coni maturi che occhieggiavano dalla strada statale. Viaggio sempre con cesoie, vasi e paletta in macchina, non si sa mai!

settembre

Assieme ai crochi e al luppolo, settembre porta con se tanti appuntamenti per gli appassionati di giardinaggio. Il ciclo autunnale delle mostre vivaistiche riparte con il primo fine settimana, come ogni anno potete trovare l’elenco ufficiale e completo su Fiori & Foglie, autorevole blog diretto da Daniela di Matteo.

Questa una mia selezione:

dal 6 al 13

A BRESCIA vi attende FIORINSIEME 2015, evento promosso dai Florovivaisti Bresciani che trasformerà la Piazza del Duomo in una logica di “smart city”5

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Ecco in dettaglio gli appuntamenti:

LA RINASCITA DEL BELLO – 5 settembre ore 17.00 La città disegnata dal vivaista e dal paesaggista. Le idee, le soluzioni pratiche, una nuova visione non solo green ma anche food. Come valutare i costi. Intervengono: Dott. Agronomo. S. Mengoli, Dott. Agronomo A. Staboli, delegato della Città di Lubjana
L’ALBEROTECA DELLA CITTÀ – 6 settembre ore 17.00 Una città a portata di albero o un albero a portata di città. Quali specie per strutturare l’alberata urbana, come sceglierle, trapiantarle e mantenerle. La scelta del sito e la visione di lungo periodo. Alberi monumentali o filari di campagna con piante da frutto? La corretta gestione evitando la capitozzatura. Interviene: Distretto Vivaistico PlantaRegina e Ordine Agronomi Brescia
I NUOVI VERDI RESISTENTI PER RINATURALIZZARE LA CITTÀ – 12 settembre ore 17.00 Il dry garden, il rain garden. Cosa sono, come disegnarli e comporli, che prospettiva offrono per la rinaturalizzazione del verde cittadino. Toccare con mano le piante presenti nel giardino di Fiorinsieme. Interviene: Vivaio Valfredda
LE NUOVE PAVIMENTAZIONI VERDI PER LA CITTÀ – 13 settembre ore 17.00 Come sceglierle, come mantenerle, come valutare. Intervengono: Dott. Agronomo S. Mengoli.

Per informazioni: Eva Borgini e Stefania Scandella Ufficio Stampa Timmagine ufficiostampa@timmagine.it 0365.1871300

12 e 13

Perugia Flower Show, mostra mercato di piante rare ed inconsuete, anche quest’anno torna con il suo appuntamento autunnale nella splendida cornice dei Giardini del Frontone, in Borgo XX Giungo a Perugia. 

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I visitatori avranno l’opportunità di incontrare 60 espositori tra i migliori del panorama florovivaistico nazionale con le loro collezioni incantevoli: arbusti insoliti, alberi da frutto di ogni varietà da quelli del benessere fino a quelli in specie antiche e ritrovate, graminacee ornamentali che proprio in questo periodo dell’anno colpiscono per i meravigliosi colori che regalano. Non mancheranno per gli amanti delle acidofile le migliori varietà di camelie, alcune già pronte per la loro fioritura autunnale-invernale, collezioni di aceri giapponesi e tantissime varietà incosuete di Hydrangea. Da non dimenticare naturalmente i bulbi in collezione nel pieno della loro bellezza, le rose antiche e moderne, i pelargoni botanici, ma anche orchidee, tillandsie e piante acquatiche. Sarà possibile ammirare e acquistare piante aromatiche introvabili nel quotidiano: oltre 250 varietà diverse di basilici, timi, mente, origani, erbe spontanee, salvie fino a quelle ornamentali, orticole insolite e zucche ma anche coloratissime collezioni di peperoncini provenienti da tutto il mondo: da quello che ha vinto il Guinness dei primati per la sua piccantezza a quelli più utili per la cucina. Protagoniste indiscusse saranno le piante perenni a fioritura autunnale, splendide per i loro colori e molto utilizzate dai pollici verdi più esperti per il movimento che donano sia al giardino che semplicemente al terrazzo: collezioni di Aster (anche noti con il nome di settembrini), di Anemoni giapponesi, di Lobelie e di Hibiscus solo per citarne alcuni.

info: Segreteria Organizzativa 328 22 98 638

20

Dalle 9,30 alle 12,30 presso la splendida dimora seicentesca di Castello Quistini a Rovato in Franciacorta, avrà luogo un incontro riguardante la coltivazione e il mantenimento delle piante da frutto. Il corso è organizzato da “Dimora Creativa” in collaborazione con “Piantebio”, azienda specializzata nella coltivazione di decine di varietà di piante da frutto, e strutturata per la vendita online tramite il sito web www.piantebio.com. Relatori del corso saranno: Raffaello Giacopuzzi, titolare dell’azienda Piantebio ed esperto vivaista, Dott. Giovanni Rigo, consulente ed esperto in frutticoltura e collaboratore della prestigiosa rivista “Vita in Campagna” e Renzo Quarella, esperto produttore di frutta biologica e titolare dell’azienda “Fontana Bio”. Tra gli argomenti che verranno trattati: cosa significa coltivare piante da frutto biologiche, come fare una potatura corretta all’albero da frutto (con dimostrazioni pratiche), come si innesta una pianta da frutto e come curarla e mantenerla e quali tipi di trattamenti esistono nell’agricoltura biologica.

Per info e iscrizioni potete consultare il sito web di Castello Quistini 

26 e 27

testata FB copia copia

Tra le tante mostre di giardinaggio segnalo in particolare Fiori Frutta Qualità, evento che ho ideato e organizzo da ormai da otto anni per il mio Comune a Celle Ligure. A fine mese circa 100 espositori, tra vivaisti e altri produttori e rivenditori di generi attinenti il mondo del giardino, animeranno il centro storico della bella località marinara. Un ricco programma di eventi accompagnerà le due giornate, tra le tante proposte oltre alla presentazione del mio libro “Buon Gardening! Coltivare piante e fiori in terrazzo e in giardino, utilizzarli in casa e in cucina” (vi aspetto per firma copia e per conoscervi!!!) sono felicissima di potervi annunciare che sarà presentata una bella novità che segnerà l’inizio di un’avventura con una collega e amica blogger ma ancora per scaramanzia non posso darvi maggiori dettagli!

Stay tuned


Donne di Fiori

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Ad agosto sono stata invitata
come fotografa ufficiale di uno speciale laboratorio floreale per il quale sono stati utilizzati fiori da giardino appositamente coltivati e verde spontaneo. Realizzato per sensibilizzare, dare spunti e tecniche per creare mazzi di fiori e composizioni da tavola con quanto reperibile in natura e nel giardino in ogni stagione è stato organizzato con cura e attenzione da Erica Vaccaridonna di fiori e instancabile sognatrice come ama definirsi, creatrice di Viaggi floreali un piccolo laboratorio artigianale di viaggi specializzato nella creazione di viaggi lenti, per piccoli gruppi di appassionati, alla scoperta di meravigliosi giardini anglosassoni e luoghi dimenticati nel tempo e per questo deliziosamente naturali.

esempio maestredecorazione eseguita dalle insegnanti

Le insegnanti, Maz e Becca del Garden Gate Flower Company, due fioriste e coltivatrici di fiori biologici in Cornovaglia che creano composizioni floreali dal carattere “wilde and vintage”, con uno stile molto morbido, spontaneo e romantico, ormai riconosciuto in tutta Inghilterra. Hanno inventato un metodo di composizione del mazzo che non utilizza lo schema a spirale ma segue l’inserimento del materiale secondo livelli di cui presto vi racconterò!

Giardino Colucci - Parmeggiani

giardino Colucci-Parmeggiani

Il laboratorio, suddiviso in due differenti corsi e giornate, si è svolto in altrettante suggestive location. Per l’occasione Erica Vaccari ha appositamente coltivato con metodi naturali il materiale vegetale da utilizzare, seguendo quanto suggerito da alcuni esperti, preparando il terreno e seminando i fiori a primavera.

Il primo corso, durante il quale gli allievi hanno imparato a realizzare un mazzo di fiori, è stato ospitato in un giardino privato a Moruzzo, sulle colline Udinesi realizzato con passione dai proprietari, ricco di piante dal fogliame interessante, oltre alla varietà di arbusti e da bacca, cineraria, e di rose. acero, pioppo, ulivo, malus, ammi, alstroemerie, astri, cosmos, dalie, graminacee, rudbeckie e zinnie.

decorazioni 1decorazioni 2decorazioni 3

lavori delle allieve

Il secondo laboratorio, durante il quale Becca e Maz hanno insegnato a preparare una composizione da tavolo, si è svolto al Castello di Cordovado. La squisita proprietaria Benedetta Piccolomini, garden designer dal gusto poetico, ha restaurato seguendo metodi biologici e biodinamici il Parco del Castello, ed è inoltre creatrice del Therapy Garden al Lido di Venezia.

location
Durante la giornata gli allievi, invitati a portare un proprio vaso o contenitore, hanno realizzato meravigliose composizioni seguendo il metodo naturale messo a punto dalle insegnanti, senza uso di spugne, colle ed altro materiale inquinante.
preparazione fiori

amaranto

Rebecca

Becca


Maz

Maz

Ho trascorso due giornate meravigliose, oltre ad aver appreso particolari tecniche compositive che hanno confermato alcune miei intuizioni, ho conosciuto persone straordinarie che hanno saputo trasmettere grandi emozioni.

gallery 1gaòllery 2gallery 3

lavori di composizione delle allieve

Ringrazio infinitamente Erica, per avermi offerto questa magnifica opportunità, Paola, Daniele e Benedetta per averci ospitati e coccolati e poi Consuelo che ci ha deliziato con i suoi dolci di cui magari vi racconterò in seguito, Laura artigiana vegetale di Fiorificio e Pierina, titolare assieme al figlio Luca della più rinomata fioreria di Udine da ormai 40 anni che ha messo a disposizione la sua esperienza e naturalmente tutte le partecipanti con le quali abbiamo condiviso giornate indimenticabili.

Tante le cose  da scrivere ma troppo poco lo spazio di un solo post, le rimando ad un prossimo appuntamento, vi invito a leggere anche il racconto di Erica e saluto con  quanto ha scritto riguardo occasioni come quelle appena trascorse,  “sono un contributo a rendere il mondo un posto più bello, un luogo dove chi crede nella bellezza dei propri sogni… vince!”


Il giardino della Pace winner for STIGA

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Ricordate il concorso
“Make your world a Better Place” di STIGA al quale vi avevo invitato a partecipare?

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Il Giardino della Pace che è progetto vincitore!

Il Giardino della Pace

è un’area verde recentemente creata dal Comune di Ficulle, in provincia di Terni, creata per educare le nuove generazioni alla cultura della pace e ai valori della solidarietà. Al suo interno si trova una preziosa pianta di cachi proveniente da Nagasaki in Giappone. Il Giardino della Pace rientra nel più ampio progetto di valenza mondiale denominato Kaki Tree Project nell’ambito del quale ogni anno vengono assegnate a delle comunità locali delle piantine di cachi di seconda generazione, frutto del recupero delle piante sopravvissute all’esplosione della bomba atomica del 1945.

Congratulazioni a Paola Lanzi e al suo progetto; vincitore della fornitura di attrezzi da giardinaggio del valore di 4 mila Euro!!!

logo STIGA

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